Non aprite quella posta!

Democrazia 2.0 versione beta (con qualche bug)
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Sono appena tornato a casa, al termine di una dura (ma sempre gradita, nel caso i miei capi leggessero questo post...) giornata di lavoro. 

Ho guardato nella buca delle lettere scorgendo, nella penombra, una sottile busta bianca. Tirato un sospiro di sollievo per aver scongiurato il rischio di aver ricevuto l'ennesima copia di "Torre di Guardia" (per il momento non chiedo scusa ai Testimoni di Geova per questa frase) ho rotto i sigilli dell'anonima missiva (ok: ho strappato la busta, va'). 

Speravo si trattasse di un'innocente intimidazione mafiosa, una gaia lettera di minacce, una simpatica raccomandata all'antrace e invece no: trattavasi di "invito al voto per il referendum 2013" organizzato dalla "Südtiroler Freiheit" (ecco, ora sì che posso chiedere scusa ai Testimoni di Geova; anzi: arriva la "Torre" di ottobre sì o no?)!

Non che io abbia qualcosa contro il pugnace partito, né mi causa orticaria il referendum in sé. Un paio di osservazioni, però, penso siano d'uopo (pruima non avrebbero avuto senso):

- molto bella l'idea di garantire la segretezza del voto obbligando i partecipanti ad allegare alla "scheda elettorale" il "codice di sicurezza"; qualche malpensante, però, potrebbe credere che questo consenta di associare il voto al votante. Per ovviare a ciò (elevando, dunque, lo standard di sicurezza garantito dall'attuale sistema) consiglierei agli organizzatori di far tatuare direttamente il "sì" o il "no" (a seconda dell'opinione espressa) direttamente sulla fronte del cittadino recatosi all'urna. In caso di scheda bianca sarebbe sufficiente levare lo scalpo all'ignavo. 

- altrettanto gagliarda è la trovata del referendum a premi: leggo, infatti, che tra tutti i partecipanti saranno estratti a sorte due fortunati vincitori di viaggi in Scozia e a Barcellona. Pretendo che questa trovata venga inserita nella Costituzione (sono disposto a rinunciare anche al quorum zero e al referendum propositivo): magari il risultato del referendum sarà comunque ignorato (ah! Il caro finanziamento pubblico ai partiti...), ma vuoi mettere la soddisfazione di constatare la circostanza dal due stelle di Ostia (oh, questo passa il convento-Italia... E manco pensione completa, sia chiaro!) che avrai vinto partecipandovi?

Concludo con una riflessione. 
In campagna elettorale ai politici dovrebbe essere precluso l'accesso alle poste: tra referendum farlocchi, finte restituzioni di imposte pagate e foto con cagnolini ed altri esseri diversamente intelligenti, il rischio che si guardi con nostalgia alla cara, vecchia cartella di Equitalia comincia ad essere troppo concreto.