Qualcuno salvi l’Areale ferroviario

C’è una norma “malaugurata” contenuta nella legge di stabilità che prevede la “soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti”. Se la norma, una volta uscita dalla commissione, dovesse diventare legge per opera del consiglio provinciale sarebbero guai per diverse società a partecipazione pubblica. I fari sono puntati in questi giorni su Arbo, società partecipata dalla Provincia e dal Comune di Bolzano che conta quattro consiglieri di amministrazione e due dipendenti ovvero il direttore Hermann Berger e una segretaria. Se il passaggio inserito nella legge in questione dovesse infatti essere confermato il progetto di riqualificazione dell’Areale ferroviario rischierebbe di saltare. “C’è bisogno della collaborazione tra pubblico e privato - aveva dichiarato il presidente di Assoimprenditori Alto Adige Stefan Pan sul Corriere dell’Alto Adige -, bisogna anche aspettare di vedere cosa succede con le Ferrovie, che stanno vivendo un profondo cambiamento, ma l’ipotesi di accantonare il progetto è fuori discussione”. Anche dalla politica sono arrivati segnali forti, il consigliere provinciale verde Hans Heiss ha riferito che presenterà una relazione di minoranza mentre secondo il coordinatore provinciale di Sel Guido Margheri il progetto è stato trascurato troppo a lungo; tutti gli occhi, per dirla volgarmente, erano per il megastore di Benko.
Rassicurazioni tuttavia arrivano dalla Provincia; il Landeshauptmann Arno Kompatscher, ieri, ha discusso la questione con l'ad di FS Sistemi Urbani Carlo De Vito, con il commissario Michele Penta e con i gruppi di consulenti della società ARBO chiamati a seguire l'iter procedurale. I bandi che porteranno all'avvio della progettazione vera e propria del nuovo areale ferroviario di Bolzano dovrebbero essere pronti per la primavera del 2016, fanno sapere da Palazzo Widmann, e nei prossimi mesi la società Arbo sarà accompagnata in questo percorso da un gruppo di lavoro multidisciplinare composto, una sorta di consulenza che vede la partecipazione di KPMG Advisory, PWC Advisory, Guccione & Associati, McDermott Will & Emery, si legge nella nota diramata dalla Provincia. Kompatscher ha ribadito “l’importanza centrale del progetto per lo sviluppo del capoluogo”, sottolineando che si tratterà “dell'intervento urbanistico più importante dei prossimi decenni”. Un passaggio, questo, condiviso sia dai rappresentanti del gruppo Ferrovie dello Stato, sia dall'amministrazione comunale di Bolzano.
Gli investimenti, secondo le stime attuali, dovrebbero aggirarsi attorno al miliardo di euro. Più di un quarto delle risorse saranno drenate dallo spostamento di importanti infrastrutture, a partire dalla stazione delle autocorriere, ma è previsto l'autofinanziamento delle opere grazie alla riqualificazione urbanistica dei nuovi spazi. “Siamo naturalmente alla ricerca di partner in grado di investire con convinzione nel progetto - ha concluso Kompatscher - ma al momento la priorità è che il gruppo di imprese rinomate a livello internazionale che ci accompagnano in questa fase ci aiutino a porre le migliori condizioni di base dal punto di vista giuridico, finanziario e amministrativo”.
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