Chronik | Videocamere

Non aprite quella portiera

Il Comune di Eppan/Appiano vuole installare un sistema di video-sorveglianza nei parcheggi e ai varchi d'accesso al paese. Ma quest'ultimi non sarebbero a norma.

La Comunità Comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina, preventivando l'investimento complessivo di un milione di euro, ha recentemente elaborato un progetto per un sistema di videocontrollo sottoposto ai comuni membri interessati: esso da una parte rileva le targhe delle vetture e dall'altra parte esegue riprese nelle zone a rischio, per la sicurezza pubblica. Ad Appiano è stata approvata dal Consiglio comunale una delibera per realizzare tale sistema di videosorveglianza in 6 parcheggi e presso quattro “varchi” d'ingresso al territorio comunale (“Maxi Mode Center”, Pillhof, Unterrain, Frangarto).

I Comuni di Caldaro e Termeno hanno invece bocciato il progetto: il primo per le preoccupazioni attorno alla protezione dei dati, il secondo per la sproporzione tra costi e benefici. “Personalmente non sento il problema della sicurezza, sebbene io ritenga l'insicurezza un fatto di percezione personale che va rispettato e posso capire lo stato d'animo di chi è stato derubato”: Greta Klotz è consigliera comunale per la lista civica “Pro Eppan / Appiano”, alla prima consigliatura con il collega Felix von Wohlgemuth. “La Comunità comprensoriale ha proposto il tema – spiega Klotz – di cui prima non si era mai sentita l'urgenza. I comuni potevano esprimersi: ad Appiano, dopo l'acquisto di Castel Hocheppan per 3,5 milioni di euro e l'esoso progetto di riqualificazione della piazza centrale per un milione di euro, il Comune ha preferito destinare 70mila euro alle telecamere anziché risparmiarli o destinarli alla ristrutturazione delle scuole. Eravamo gli unici contrari a questa decisione, Süd-Tiroler Freiheit si è astenuta”. Greta Klotz espone le ragioni dello scetticismo: “Più videosorveglianza non equivale a più sicurezza. Dubitiamo che in un territorio con molte proprietà private, delle telecamere installate nei parcheggi siano lo strumento più adatto per prevenire e risolvere il problema dei furti in casa, contrariamente a quanto invece sostenuto dal sindaco Wilfried Trettl”. “Il sindaco dice che il provvedimento è studiato in accordo con la polizia municipale per combattere preventivamente la microcriminalità – sottolinea Klotz – mentre il vice-comandante dei carabinieri sostiene che gli scassi di automobili siano frequenti (saremmo secondi solo a Laives) e si è detto d'accordo all'installazione di nuovi impianti di videosorveglianza nei parcheggi, affermando che la telecamera alla discoteca “Baila” abbia risolto molte indagini”.

Più sicurezza – o più multe?

Secondo la consigliera di Pro Eppan / Appiano, “queste informazioni non sono sufficienti: riguardo ai furti in macchina, ci mancano i dati per decidere. Per giustificare un investimento pubblico così ingente – 136mila euro, metà a carico del comune – va rapportato al numero di furti, c'è differenza se avvengono dieci volte al giorno o una volta al mese. La microcriminalità per definizione si accontenta di piccoli furti, e le telecamere sono un deterrente assai debole, non cambiano lo stato delle cose. A quel punto è più saggio affiggere cartelli che ricordino di non lasciare oggetti di valore in auto e soprattutto aumentare la presenza delle forze dell'ordine nelle ore notturne”. E sulle telecamere all'ingresso del paese, qual è la vostra posizione? “Noi siamo più critici verso le telecamere nei parcheggi – risponde Klotz – Di recente c'è stato un furto di bici al Sanvit, ma come “prevenire” un colpo del genere? Non è neppure chiaro chi si occuperà della sorveglianza tra carabinieri o polizia municipale! Tali registrazioni verranno controllate a fatto compiuto, quindi non c'è nulla di preventivo, e non rappresentano neppure la prova di un furto: le telecamere registrano le targhe delle auto in ingresso e in uscita dal paese, ma non c'è una correlazione automatica tra chi transita e i sospetti ladri, e le bande organizzate si servono com'è ovvio di auto rubate. Il sistema sarà inoltre utilizzato per elevare più multe a chi è privo dell'assicurazione, una procedura già dichiarata non a norma di legge”.

È infatti notizia di questi giorni che il Comune di Rovereto – l'esempio cui si ispira il progetto-sicurezza del Comprensorio Oltradige-Bassa atesina – dovrà risarcire e archiviare le multe per mancata revisione o mancanza di assicurazione dei veicoli circolanti rilevate con i nuovi dispositivi automatici di videosorveglianza. Secondo il Ministero dei trasporti, infatti, la contestazione “differita”, ovvero senza l'accertamento immediato sul posto, del mancato pagamento dell'assicurazione sulla base di rilevazioni effettuate da dispositivi automatici, non rispetta la normativa vigente. In altre parole, le telecamere per sorvegliare le vie principali di accesso all'Oltradige (i maligni sostengono che altri comuni non le installino perché già le avrà Appiano...) servirebbero solo a filmare i malintenzionati che percorrono la Strada del Vino in direzione furto. E quando parcheggeranno educatamente la macchina, ci sarà un altro bel filmato ad incastrarli.