La lunga attesa

“Uno sciopero è come un assedio: si tratta di durare, inerti e vigili, fino ai giorni che preludono la sortita. O la capitolazione.”, così diceva lo scrittore fiorentino Vasco Pratolini, e così potrebbero essere descritte le traversie che ormai da numerose settimane vivono gli operai della Solland Silicon di Sinigo. L’attesa, snervante, è ancora per le spettanze di agosto e settembre: i 157 assegni circolari da 2.000 euro per i dipendenti attivi e 1.500 euro per i cassaintegrati. “C’è un alta tensione fra i lavoratori, perché a seguito di un accordo sottoscritto con Massimo Pugliese (il titolare irpino dello stabilimento di Sinigo specializzato nella produzione di silicio monocristallino e policristallino, ndr) sarebbero dovuti essere consegnati gli assegni circolari, cosa che però non è avvenuta”, riferisce amareggiato Stefano Schwarze, segretario della Filctem-Cgil.
L’azienda assicura che sono partiti i bonifici da un istituto bancario di Avellino, ma i tempi per le transazioni saranno inevitabilmente più lunghi di quanto previsto. “L’unica nota positiva in questa disastrosa situazione è che i soldi stanno arrivando, lo abbiamo verificato, si tratta ora di attendere che arrivino alle maestranze”, prosegue il sindacalista. Nel frattempo lo sciopero continua; ieri sera (3 novembre) i lavoratori, esasperati, hanno anche occupato la fabbrica, “in uno stabilimento del genere, peraltro, il rischio per la sicurezza è alto, per fortuna non è accaduto l’irreparabile”.
La manifestazione prevista per domani di fronte agli uffici della Provincia è stata sospesa (era infatti una delle condizioni dell’accordo firmato con Pugliese), ma nulla vieta - specifica Schwarze - che tale misura possa essere presa nuovamente in considerazione; l’ipotesi, infatti, potrebbe tornare in pista già la prossima settimana. Va avanti intanto la causa di ingiunzione dei pagamenti arretrati, oltre 100 sono gli operai che hanno intrapreso tale azione, “se nel frattempo le spettanze dovessero venire miracolosamente liquidate tanto meglio”, dice il rappresentante sindacale.
Non è chiaro ancora, inoltre, l’esito della trattativa fra il ceo del gruppo Pufin Power, Pugliese, e l’imprenditore tedesco che dovrebbe acquisire la fabbrica di proprietà dello stesso Pugliese in Olanda. A quanto sembra se l’accordo verrà chiuso Pugliese, che in queste ore si trova proprio in Olanda, potrebbe incassare 10,5 milioni di euro e contare quindi su una discreta disponibilità economica, “abbiamo visionato un pre-contratto in merito a questa presunta vendita, ma nulla di più, se non entreranno quei soldi diventerà un problema - afferma Schwarze -; c’è poi anche in ballo la trattativa con la SunEdison, se non vengono garantire le 1200 tonnellate di silicio elettronico, le speranze per mantenere i posti di lavoro sono nulle”.
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