Kultur | Giornata della donna

Frida Kahlo per l’8 marzo

L’attrice Barbara Fingerle e la Cgil-Agb dedicano all’artista messicana lo spettacolo nella Giornata della donna. “La sua forza, un esempio per tutto il mondo femminile”.
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Barbara Fingerle
Foto: Fabio Petrini

“Piedi, perché li voglio se ho le ali per volare?”. È dedicato a Frida Kahlo lo spettacolo teatrale scritto e recitato da Barbara Fingerle con la partecipazione di Monika Callegaro (vocalist) e Manuel Mazzocchi (chitarra e live looping).

 

Riferimento iconico dell’arte contemporanea, artista impegnata in politica (per le cause rivoluzionarie e socialiste), Kahlo è stata anche un’importante figura femminile del Novecento. Una donna che ha saputo affermare la sua individualità di fronte a vicissitudini complesse, che non l’hanno mai fatta desistere dal suo amore per la vita e per la pittura. Nei suoi autoritratti – si legge nella presentazione – si dipingeva “assente, tormentata, ferita, ma anche libera”.

 

Alla pittrice messicana Fingerle, attrice bolzanina che lavora anche come clown negli ospedali, rivolge questo tributo teatrale proprio nella giornata dell’8 marzo. L’iniziativa è in collaborazione con il Coordinamento donne della Cgil-Agb. Appuntamento alle 21 al Theater im Hof di piazza Erbe 37 a Bolzano.

 

salto.bz: Perché ha scelto Frida Kahlo per uno spettacolo in concomitanza con la Giornata internazionale della donna?

Barbara Fingerle: A me quello che ha affascinato molto dell’artista è la sua forza, la passione che le derivava dal proprio lavoro. L’entusiasmo per la politica, per le persone, per l’amore. Ha avuto una vita molto movimentata, è vero. Tutti i momenti, si può dire, li ha vissuti pienamente, nonostante le difficoltà, e questo mi ha affascinato molto. Ha avuto infatti un incidente che l’ha segnata per il resto della vita.

 

Un incidente stradale giusto?

Sì. In un incidente a bordo di un bus riportò danni permanenti. Alla spalla, al piede, alla gamba, alla spina dorsale. Si vide compromessa anche la possibilità di avere figli. Ma questo non la fece sentire vittima. Non le tolse la voglia di vivere, tanto che si appassionò per la pittura dipingendo anche sdraiata, anzi cominciando a dipingere sul letto aiutandosi con uno specchio. Faceva autoritratti, ma non per manie di protagonismo, perché, diceva, “è l’unica cosa che ho da dipingere”. Iniziò poi a frequentare grandi intellettuali e artisti, fra i quali Diego Rivera con cui ebbe un lungo amore tormentato. E poi ci fu la politica.

 

Perché il suo esempio è attuale per l’8 marzo 2018, in Italia?

Io penso che la forza di questa donna è una cosa molto importante. Altrettanto importante è ricordarla, omaggiarne la forza, la positività, la carica. In tante situazioni le donne emergono, in altre purtroppo non possono farlo. Ecco. Mi interessava Frida Kahlo proprio per sottolineare questo aspetto della figura femminile.

 

Ci sono purtroppo tanti casi di cronaca – pensiamo all’omicidio-suicidio della provincia di Latina, dove un carabiniere ha ucciso le figlie e si è ammazzato – che evidenziano quanto sia difficile per la donna non solo a farsi valere, ma addirittura proteggersi: da segnali di violenza che fungono da campanelli d’allarme spesso inascoltati dalle autorità e dalle istituzioni.

È vero, talvolta non c’è modo di proteggersi. Forse manca il coraggio o in alcuni casi addirittura la possibilità materiale. Purtroppo ci sono tante di queste situazioni perché anche le aggressioni, le prepotenze, le violenze a volte sono talmente gravi e diffuse che è difficile tutelarsi per la vittima. Però quello che dico è che il coraggio e la consapevolezza della forza, uniti alla passione per la vita, per se stessi, possono aiutare. Questo è il nostro messaggio, quello che ci preme comunicare attraverso lo spettacolo.