
Clandestine
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Pochi giorni fa, nella location suggestiva dell’agorà GocceTropfen di Parco Petrarca, AIED Bolzano ha invitato la scrittrice Marta Stella a presentare il suo libro “Clandestine: il romanzo delle donne” (Bompiani, 2024). Il titolo si riferisce alle donne che negli anni ’60 e ’70 erano costrette a ricorrere all’aborto praticato illegalmente e spesso pericoloso, ma è anche una metafora della condizione femminile, relegata a invisibilità e marginalità sociale e politica. Il libro esplora questo concetto attraverso una raccolta di voci e storie personali, alternata a capitoli informativi.
Stella offre un ritratto intenso e toccante dell’epopea dei movimenti femministi italiani, concentrandosi sulle lotte per i diritti delle donne, in particolare sull’interruzione di gravidanza come campo di battaglia simbolico e reale. Racconta di un femminismo, quello degli anni ‘70, che si costruiva tra autocoscienza, conflitti interni e la sfida di trasformare la società partendo dalla propria esperienza personale. Un femminismo vivo e determinato che ha permesso la conquista della libertà di scelta.
Un femminismo vivo e determinato che ha permesso la conquista della libertà di scelta.
“Un romanzo sulla maternità consapevole e autodeterminata più che un romanzo sull’aborto”, l’ha definito la stessa giornalista Stella. Si tratta in ogni caso di un romanzo fondamentale per ricordarci che la libertà di scelta delle donne non è mai stata un dato naturale, ma il risultato di lotte collettive contro strutture patriarcali e culturali. La libertà di scelta è un diritto conquistato con coraggio e solidarietà, ma è fragile e va difeso continuamente. Ieri come oggi è necessario mantenere viva la memoria di quelle battaglie, sono indispensabili sorellanza e solidarietà nella difesa dei diritti acquisiti e nella costruzione di una società più giusta: “Femminismo. La parola trema già instabile. Ce la stiamo cucendo addosso, tra le trame dei nostri maglioncini colorati. Sulla tasca posteriore della minigonna. Dovremo riuscire a far sì che non finisca stampata su un pullover alla moda.”
Una lettura davvero consigliata anche secondo Silvia Camin, Presidente dell’AIED Bolzano: ““Clandestine: il romanzo delle donne” racconta, attraverso la storia di una donna, la storia delle donne italiane e dei loro diritti dalla fine degli anni Sessanta. Ci permette di vivere con la protagonista quegli anni di lotte e di conquiste legislative essenziali per l'autodeterminazione. Racconta anche la storia dell'Aied, dagli anni della clandestinità in poi. Oggi, in un momento storico in cui nulla va dato per scontato, questo romanzo risveglia il nostro impegno, ci attiva per evitare che si facciano passi indietro, pronte invece a lottare per tutto quello che è ancora da realizzare.”
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