"Senza primario da 12 anni"
"Le incertezze ed i ritardi nelle nomine dei Primari fanno male alla Sanità pubblica e 50 anni dal secondo Statuto di autonomia le competenze professionali vanno anteposte al principio della proporzionale etnica che non deve poter essere usato discrezionalmente per favorire la nomina dei Primari e Dirigenti sanitari". Lo sostiene il PD altoatesino in una nota. Su 136 Primari l’Azienda si è ritrovata con 52 Primari nominati dopo il 2017 con il concorso da ripetere (sono quasi il 40%). Il Partito Democratico "ribadisce i principi di legalità e lealtà amministrativa che devono essere rispettati anche in ambito sanitario, nell’interesse di tutta la popolazione e dei professionisti della Sanità. Per il PD dell’Alto Adige la salute è al centro dei valori del Sistema sanitario pubblico che garantisce un’elevata qualità di cura nel rispetto dell’uguaglianza, equità ed accessibilità".
Nel maggio 2023 ad un’interrogazione del Partito Democratico, l’Assessore alla Sanità Arno Kompatscher rispondeva che erano in servizio ben 31 Primari facenti funzione (il 23% che sommati al 40% interessano quasi i due terzi di tutti i Primari) con l’incarico più remoto che risale al 2011. Sul piano normativo la nomina di un primario facente funzione è giustificata per un periodo massimo di sei mesi. Prorogabili al massimo fino ad un anno.
"Abbiamo riscontrato che da oltre 12 anni un importantissimo Servizio dell’Ospedale di Bolzano non ha un Primario nominato con regolare concorso. Si tratta del Laboratorio di Analisi che serve un bacino di utenza di 235.000 cittadini del comprensorio di Bolzano ed è di riferimento provinciale per indagini più specialistiche e complesse", si legge in una nota.
La ricostruzione fatta da Elio Dellantonio, responsabile sanità del Pd, è molto dettagliata.
"La sua vicenda illustra come la Direzione aziendale ha agito con rispetto parziale delle regole e procedure, in regime di eccezionalità, senza una strategia solida e condivisa, con un investimento di risorse molto elevato. Nel 2011 si fa strada il progetto di sviluppare e modernizzare il Laboratorio in modo da renderlo uno dei più tecnologicamente avanzati in Europa. Si progetta in grande, decide tutto dall’alto la Direzione che non coinvolge i medici, biologi, infermieri e tecnici. Tutti professionisti con elevate competenze professionali che subiranno le decisioni con grande sofferenza: diversi di loro lasceranno il posto di lavoro. Questo progetto deve dimostrare la capacità di management della Direzione aziendale. Assume un valore simbolico e diviene una priorità assoluta. Si lavora al limite, sotto grande pressione. Viene scelto un Primario con nomina diretta, senza regolare concorso. Dopo cinque anni, si licenzia e viene nominato un nuovo Primario, sempre senza concorso, che dopo pochi anni getta la spugna. Viene nominata una Primaria facente funzioni. Le scelte operative e le nomine dei Primari che si sono succeduti sono accadute seguendo logiche aziendali poco trasparenti e di dubbia coerenza obbedendo ad una modalità di gestione autocratica ed impositiva che umilia i professionisti imponendo scelte non condivise sul piano scientifico ed organizzativo, spesso condizionate da eventi imprevisti, urgenze ed insufficiente capacità di lettura ed analisi dei dati".
Dopo oltre 12 anni secondo il PD "i risultati raggiunti sono insoddisfacenti. Non si sono fatte valutazioni rispetto alle scelte tecniche ed all’impatto economico. Il Laboratorio è dotato di macchinari e tecnologie all’avanguardia e dispone di personale preparato, ma la discontinuità, il poco rispetto per le regole ed il merito e l’assenza di una strategia chiara, scientificamente validata, hanno prodotto una condizione di perdurante malessere, discontinuità operativa e stress organizzativo che rischiano di sedimentare nel tempo una condizione di crisi dalle conseguenze imprevedibili".
Il Partito Democratico chiede che "si intervenga subito a sostegno del Laboratorio dell’Ospedale di Bolzano per poter ripristinare tutto il suo potenziale. Per questo motivo è necessario indire al più presto un regolare concorso per la nomina di un Primario che possa operare in condizioni di legittimità e sicurezza, con le necessarie prospettive di sviluppo, che sappia coinvolgere e dare fiducia a tutti i collaboratori medici, biologi, infermieri e tecnici nel rispetto delle regole, in uno spirito di cooperazione e con una prospettiva strategica aziendale condivisa. Tra gli operatori del settore serpeggia il timore che l’attuale Dirigenza aziendale sia paralizzata e non sia in grado di attivarsi ed è forte il dubbio che il nuovo Assessore alla sanità, Kompatscher, non sia nemmeno stato informato della gravità della situazione e dell’imprevedibilità dei possibili sviluppi negativi".

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