Gesellschaft | Il colloquio

IPES e sociale, binomio imprescindibile

Primo incontro fra Tommasini e il neo presidente dell’IPES Heiner Schweigkofler. Il nuovo direttore generale sarà individuato a breve tramite concorso.

Viaggiano sulla stessa linea d’onda l’assessore provinciale all'edilizia abitativa e ai lavori pubblici, Christian Tommasini, e il presidente – fresco di nomina – dell'Istituto per l'edilizia sociale IPES, Heiner Schweigkofler, l’obiettivo comune è infatti quello di porre l'Istituto maggiormente in rete con il sociale.

Durante il primo incontro (il prossimo si terrà il 20 marzo), al quale era presente anche il direttore della Ripartizione edilizia abitativa, Wilhelm Palfrader, Tommasini ha sottolineato la primaria importanza di preservare il patrimonio immobiliare dell'IPES (circa 13.200 alloggi) e di mantenere occupate il maggior numero possibile delle abitazioni, senza tuttavia trascurare la relazione con le famiglie e le persone che abitano negli alloggi dell'edilizia sociale. Relazioni che andrebbero intessute, suggerisce l’assessore, da collaboratori adeguatamente formati per svolgere questo compito. Altrettanto fondamentale per Tommasini è individuare le categorie che presentano maggiore bisogno di protezione, dagli anziani alle madri single con figli a carico, dalle persone separate ai giovani. Tutte iniziative pienamente condivise da Schweigkofler.

Per incrementare l'efficienza attuale dell'Istituto occorre ora individuare il direttore generale che verrà nominato a breve tramite un concorso indetto dalla Provincia. Il nuovo direttore, assieme al Consiglio di amministrazione, dovrà supportare l'azione del presidente soprattutto nel processo di riforma dell'Istituto per l'edilizia sociale IPES.

Sul fronte finanziario, invece, l'intenzione è quella di predisporre un piano di finanziamento quinquennale 2016-2020 per l'IPES con una dotazione annuale, proposta che sarà discussa prossimamente in Giunta. Contando sulla previsione di un minimo da fissare per l'affitto di alloggi IPES, l'assessore ha specificato che questo introito potrebbe contribuire ad alimentare le disponibilità dell'Istituto per la riqualificazione delle abitazioni.

Nel corso del colloquio si è discusso anche di alcune proposte sperimentali: il “condominio solidale”, dove attuare lo scambio intergenerazionale, e il social housing per le nuove generazioni abbinando le possibilità residenziali con quelle di rete lavorativa, ovvero di co-housing e co-working, un’eventualità già salutata con favore dalle Consulte giovani provinciali dei tre gruppi linguistici.