Wirtschaft | Il report

Il risparmio delle auto elettriche

Le batterie, se ricaricate in modo intelligente, possono diventare uno strumento di accumulo di energia, consentendo di ridurre la produzione da fonti fossili inquinanti.
auto elettrica
Foto: USP

Il numero di auto elettriche in circolazione in Italia nel 2018 è pari a 23.157 unità, di cui 9.823 immatricolate nel corso del 2018. Lo scorso anno il mercato è più che raddoppiato, e anche se siamo lontani dai primati della Norvegia, dove ormai quasi il 50 per cento delle nuove immatricolazioni riguarda auto elettriche o ibride plug-in, nel 2018 lo 0,6% delle nuove auto è alimentato dalla rete elettrica (era appena lo 0,2% nel 2017).

Il vantaggio dell'auto elettrica, che non ha motore a combustione né tubo di scappamento, non si limita, però, alla mancata emissione di gas climalteranti. Un altro elemento d'innovazione, a tutela dell'ambiente, lo descrive il rapporto di Transport&Environment dedicato alle batterie, "Batteries on wheels: the role of battery electric cars in the EU power system and beyond", redatto da Element Energy e realizzato in partnership con Enel, Iberdrola e Renault-Nissan (tra i maggiori gruppi del settore auto, quello che guarda da anni e con maggior attenzione all'elettrico).
 

 

Lo studio evidenzia come i veicoli elettrici non debbano essere ricaricati nelle ore di punta dell'uso dell'elettricità, perché questo potrebbe portare al bisogno di nuovi impianti di generazione (fossili): la ricarica intelligente - ovvero ricaricare le auto elettriche nel momento migliore della giornata per la rete elettrica, quando la domanda è più bassa - contribuirebbe invece ad evitare picchi di domanda, con la possibilità di stoccare l'energia rinnovabile prodotta in eccesso. Insomma, se la ricarica dei veicoli avviene durante la notte e nei momenti di poca domanda energetica si riduce la domanda di generazione aggiuntiva.
Secondo il rapporto, questo garantirebbe un risparmio annuale di oltre 4 miliardi di euro in 4 Paesi dell'Unione europea, e in particolare 1,3 miliardi di euro nel Regno Unito, 1,26 miliardi in Italia, 1,21 miliardi in Spagna e 560 milioni in Spagna. Risparmi garantiti dalla possibilità di evitare investimenti volti a rispondere alla domanda di energia elettriche cui si potrebbe arrivare, nel 2040, a causa dello sviluppo del mercato dell'auto elettrica.

Spiega Julia Poliscanova, responsabile dei veicoli puliti e della mobilità elettrica presso T&E: "I veicoli elettrici non danneggiano le reti elettriche, come alcuni erroneamente sostengono. Anzi, le 'batterie su ruote' possono far risparmiare alle reti elettriche europee costosi aggiornamenti e permettere una più rapida diffusione online di più energie rinnovabili. Occorre solo caricarle al momento giusto, ad esempio durante il giorno nei Paesi soleggiati".
Aggiunge Veronica Aneris, responsabile per l'Italia di T&E: "Questo studio conferma che la transizione verso una mobilità basata sull'elettricità verde può rappresentare un'opportunità unica per l'Italia, se gestita in modo intelligente. L'Italia può finalmente trasformare la debolezza dovuta alla scarsità di combustibili fossili in forza, grazie all'elevato potenziale di produzione di energia rinnovabile a livello locale, come l'energia solare e l'eolica.  Per renderlo possibile, dobbiamo preparare il terreno adesso, assicurando la sinergia tra lo sviluppo delle rinnovabili e la diffusione dei veicoli con batterie elettriche sin da subito, nella fase di pianificazione. Ciò richiede chiarezza riguardo la direzione che vogliamo intraprendere per il futuro dei trasporti e una stretta collaborazione tra industria, amministrazione e decisori, insieme ad una forte volontà politica".

 L'Italia può finalmente trasformare la debolezza dovuta alla scarsità di combustibili fossili in forza, grazie all'elevato potenziale di produzione di energia rinnovabile a livello locale, come l'energia solare e l'eolica

La richiesta che T&E avanza all'Unione europea è quella di garantire che tutte le nuove infrastrutture di ricarica elettrica siano intelligenti.
Sul fronte delle imprese, c'è chi già sta lavorando per trasformare le auto elettriche in batterie mobili, per rendere più stabile ed efficiente la rete e garantire importanti benefici alla collettività, ai gestori di energia e ai clienti. Ad esempio, Enel, che con Nissan e RSE (Ricerca Sistema Energetico) ha avviato anche in Italia la sperimentazione per lo sviluppo del Vehicle to Grid (V2G), la tecnologia bidirezionale che permette ai veicoli elettrici di immagazzinare e restituire energia per la stabilizzazione della rete. Una tecnologia che Enel ha lanciato a livello commerciale in Danimarca già nel 2016 e sulla quale ha effettuato sperimentazioni in diversi Paesi europei.