La malaria “sbarcata” a Trento
Sofia Zago, bambina di 4 anni di Trento, è morta nella notte tra domenica e lunedì all'ospedale di Brescia dopo aver contratto la malaria, in circostanze che gli stessi medici definiscono “criptiche”. La sua famiglia, infatti, non si era recata in paesi “a rischio”, dove la malattia è ancora endemica. La bimba era stata ricoverata una prima volta a Portogruaro il 13 agosto, per una forma diabetica, mentre si trovava in vacanza con la famiglia a Bibione, in Veneto. Poi il ricovero in ospedale altre due volte, all'Ospedale “Santa Chiara” di Trento: a Ferragosto e nuovamente il 31 agosto, per febbri alte e mal di gola. Dimessa e rimandata a casa con la diagnosi di laringite e terapia di antibiotici prescritta dal pronto soccorso. Solo in un ultimo ricovero, il 2 settembre sempre al Santa Chiara, la scoperta che la bambina era stata colpita da malaria cerebrale, forma più grave della malattia trasmessa dalle zanzare anopheles. Immediato, e disperato, il trasferimento d'urgenza in elisoccorso agli “Spedali civili” di Brescia. Ma purtroppo non c'è stato più nulla da fare: all'arrivo i medici hanno riscontrato gravi danni neurologici, cui è seguito il decesso. Sarebbero passati giorni preziosi tra la febbre della bimba e la diagnosi esatta della malaria.
Due fratelli ricoverati e la malattia debellata
Nell'ultimo giorno di ricovero di Sofia Zago in agosto, all'ospedale di Trento era arrivata una famiglia del Burkina Faso, di ritorno dal proprio paese d'origine, con due bambini che avevano contratto la malaria. I due fratelli erano però ricoverati in stanze diverse, si esclude perciò il contagio per contatto diretto di sangue: le cure sono state effettuate con materiale monouso e senza trasfusioni. Solo le zanzare anofale possono trasmettere il Plasmodium Falciparu, il protozoo parassita che causa la malaria, e non le comuni zanzare. In Italia la malattia è stata debellata nel secondo dopoguerra, da quando cioè furono completate le bonifiche alle “zone malariche” in cui era presente la zanzara. Gli ultimi casi di malaria “endemica” furono registrati entrambi in Maremma: l'ultimo mortale negli anni cinquanta, l'ultimo contagio “italiano” vent'anni fa, a Castiglion della Pescaia. Non rari invece i casi di malaria “autoctona” in zone a rischio, come in prossimità degli aeroporti (malaria “aeroportuale”). In ogni caso, per precauzione, tutti i bambini ricoverati in pediatria a Trento sono stati trasferiti – e le stanze del reparto sottoposte a un'opera di disinfestazione.
La reazione della ministra
Marco e Francesca Zago, genitori di Sofia che lavorano in un'autoscuola del capoluogo trentino, non riescono a capire come la bambina abbia fatto ad ammalarsi, ma “non abbiamo elementi per accusare nessuno” ripetono ai giornalisti: “È solo il tempo di vivere in pace il nostro dolore”. "Dalle prime indicazioni pare che la bambina abbia contratto la malaria in ospedale, a Trento, e sarebbe un caso molto grave. Abbiamo mandato immediatamente degli esperti" – dichiara la ministra alla salute Beatrice Lorenzin – “Dobbiamo accertare se c'è stato un contagio di sangue o se invece la malaria è stata contratta in altro modo" ma "prima di esprimere qualsiasi tipo di valutazione dobbiamo capire esattamente cosa è accaduto, motivo per cui invito tutti alla cautela nelle dichiarazioni: prima di pronunciarsi, cerchiamo di capire cosa è capitato alla bambina".
"Tutta colpa dell'invasione"
Nonostante non ci sia alcun nesso tra la presenza di cittadini stranieri in regione e il caso di malaria, non si placano le polemiche politiche. Il consigliere comunale della Lega Nord a Trento Devid Moranduzzo scrive: “Un caso di malaria al Santa Chiara. Per l'ennesima volta, Stop Invasione”. Puntuale come un orologio svizzero la presa di posizione della deputata e neo-coordinatrice regionale di Forza Italia Michaela Biancofiore: "Che l’approdo massiccio di persone provenienti da Paesi africani nei quali alcune malattie debellate da tempo secondo l’OMS a livello europeo, si stiano rimanifestando in maniera rilevante in Italia, è più che un sospetto e forse anche per questo il Ministero della sanità è corso ai ripari con l’obbligo delle plurime vaccinazioni a scuola".
Una zanzara evidentemente approdata in Italia attraverso i milioni di sbarchi degli ultimi mesi
La parlamentare altoatesina annuncia un’interrogazione alla ministra "per capire come sia potuto avvenire il contagio della bambina se non per mezzo di una zanzara evidentemente approdata in Italia attraverso i milioni di sbarchi degli ultimi mesi, considerando che le specie nocive sono tradizionali solo dell’Africa Sub-Sahariana, dell’Asia o dei paesi più sperduti dell’America centro meridionale". Domanda Biancofiore: "Cosa farà il ministero della sanità e gli uffici di igiene pubblica per comprendere come prevenire probabili ulteriori contagi e se intende procedere alla immediata disinfestazione di ospedali, pronto soccorso, strade, paludi, zone a rischio in generale e cosa si sta facendo per accertare che gli approdi da paesi terzi non siano potenziali vettori di malattie mortali per la nostra gente?".