Politik | Costi della politica

Roma batte Bolzano

A pochi giorni dall’inizio della legislatura la Camera ha approvato risparmi per 8,5 milioni. E il nostro Consiglio provinciale? Costa 250mila euro in più

8,5 milioni di euro su un bilancio 2012 di 124. Molti progetti ma ancora da concretizzare su un bilancio 2012 di 6 milioni. Questo è uno dei rari casi in cui Roma batte Bolzano, insomma. La neopresidente della Camera dei deputati Laura Boldrini non ha infatti perso tempo: la legislatura è appena cominciata ma i tagli ai costi di Montecitorio sono arrivati subito e anche se per molti restano ancora insufficienti (in primis i 5 Stelle), sono già un segno tangibile di una significativa inversione di rotta. Qualche esempio? Oltre al rapidissimo autoridimensionamento dello stipendio della stessa presidente, la Camera ha poi votato – all’unanimità – tre capitoli di tagli per i deputati che sono titolari di cariche interne (70 circa tra vicepresidenti, questori, segretari di presidenza e presidenti di commissione). È stata inoltre decisa una riduzione del 25 per cento delle spese per il personale di segreteria per un risparmio di 4,3 milioni di euro all'anno. Saranno ridotte del 30 per cento le indennità di carica per un risparmio di un milione all'anno. Abolite le spese di rappresentanza individuali: saranno tutte a carico del fondo generale per il cerimoniale, che a sua volta verrà però ridotto del 50 per cento più altre misure secondarie con cui, sottratto tutto, si arriva a risparmi annui a Montecitorio per 8 milioni e mezzo circa.

E il Consiglio provinciale di Bolzano? Il suo presidente Maurizio Vezzali ha impostato un programma di risparmi che evidentemente però non si risolverà con i tempi rapidi imposti da Laura Boldrini alla Camera. I tagli dovrebbero toccare gli stipendi del presidente, dei membri della Giunta, ai fondi per i collaboratori. Ma quando arriveranno i primi risultati, quindi? “Ci sono diversi passaggi istituzionali inevitabili – risponde Vezzali – ma si può prevedere che l’iter si sarà concluso entro maggio. Oggi il Consiglio costa complessivamente circa 6 milioni annui, di cui 750mila vanno in stipendi per i consiglieri e per il futuro i fondi a disposizione dei gruppi verranno notevolmente ridimensionati”. Intanto però alcuni tagli ci sono già stati. “Sì – conferma – prima ancora che il governo Monti imponesse le indennità per i consiglieri, la Regione Trentino Alto Adige si era già mossa e in modo ancora più incisivo: la legge prevede un compenso mensile di 14mila euro lordi a consigliere, noi l’abbiamo portata a 9.800. In questo senso siamo quindi la Regione più virtuosa d’Italia”.

Intanto però i costi continuano paradossalmente a crescere: l'applicazione della riforma Monti farà infatti crescere di 250mila euro il costo dei gruppi consiliari. Il nodo principale è dato dal costo dei dipendenti che al momento è a carico dei gruppi, ma a partire dal 2013 farà capo al consiglio, di qui un'aggravante contabile al bilancio di circa 250mila euro annui. A questo si somma anche il taglio alle indennità degli assessori che ancora sforano il tetto previsto dalla legge statale mentre - come detto -  quello dei consiglieri rispetta già i limiti imposti. Una situazione insostenibile insomma, alla quale il Consiglio dovrà porre rimedio.