Tod eines Staatsmannes

La morte di Andreotti, “ein Freund Südtirols” ma anche “l’uomo del potere”
Foto: Transart23

Sui quotidiani in lingua italiana oggi la morte di Giulio Andreotti ha uno spazio commisurato al lungo lasso di tempo ormai trascorso da quando lo storico esponente della DC ha smesso di essere una figura determinante nel panorama politico italiano. E’ anche da considerare che quasi nessuno dei politici della generazione del “divino Giulio” è ancora in vita e quindi può offrire un suo ricordo diretto. I quotidiano Alto Adige in ogni caso non manca di evidenziare le ombre della carriera politica di Andretti. Nel suo editoriale il direttore Faustini significativamente titola “Da De Gasperi all’Alto Adige, passando per mille trame”. Il direttore della Dolomiten Toni Ebner nel suo necrologio/elogio esordisce definendo Andreotti “uno dei più grandi politici europei del dopoguerra” e la fotografia in prima pagina è quella delle grandi occasioni. Elogi, un po’ meno altisonanti e scontati, giungono per il defunto senatore a vita anche da Hans Heiss su Corriere dell’Alto Adige, che riconosce ad Andreotti di aver compreso a fondo le spinte autonomiste altoatesine.