Gesellschaft | L'intervista

“Ascoltateci o sarà sciopero”

Dalla severa carenza di personale ai salari troppo bassi: il quadro nero del trasporto pubblico locale. I sindacati ora chiedono l’intervento della Provincia.
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Autobus SASA visto da dentro
Foto: Salto.bz Fabio Gobbato

Mancano all’appello circa 350 lavoratori: quello del reperimento di personale nel settore del trasporto pubblico locale è un problema arcinoto in Alto Adige. Ma non è l’unico. C’è da mettere in conto il costo stellare degli alloggi nonché il carovita, i turni estenuanti e il fattore sicurezza sul posto di lavoro.
A cosa hanno portato finora i tavoli di confronto con i concessionari del pubblico servizio? A poco, ci spiega Marina Vettori, segretaria Filt Gtv Cgil, e se la situazione non si sblocca i dipendenti sono pronti a incrociare le braccia.


Segretaria Vettori, il trasporto pubblico locale è un settore da tempo in sofferenza. Ci descrive il quadro ad oggi?

I numeri ci dicono che mancano circa 250 dipendenti nel settore gomma e circa 100 in quello del trasporto ferroviario. In sostanza entrambi i comparti sono pesantemente sotto organico. Non solo: gli stipendi non sono adeguati al costo della vita, considerato che l’alto Adige, come sappiamo, è una delle province più care d’Italia. La conciliazione vita-lavoro, inoltre, è particolarmente difficile sia per le nuove generazioni sia per quelle più mature. È un settore, questo, in cui si lavora anche nei fine-settimana e nei festivi senza contare che i turni di lavoro sono sempre più massacranti.

Insomma un profilo professionale che ha sempre meno appeal.

Proprio così, oltretutto in Alto Adige il lavoro non scarseggia di certo – siamo del resto tra le province con la disoccupazione più bassa del Paese, per cui i giovani non fanno fatica ad orientarsi su altro, a scegliere di puntare su professioni diverse.

Se si ha paura di andare a lavorare è evidente che diventa sempre più complicato attirare persone verso questa professione

Quali altre maggiori criticità individuate nel settore?

Dunque, il problema dell’adeguamento dei mezzi di trasporto ai nuovi sistemi di ticketing si sta lentamente e finalmente risolvendo. Detto questo un punto fondamentale per noi è la sicurezza sui mezzi per il personale. Di recente ci sono state diverse aggressioni sia fra utenza e altra utenza sia nei confronti dei nostri autisti e se si ha paura di andare a lavorare è evidente che diventa sempre più complicato attirare persone verso questa professione. Non secondario poi è il problema degli alloggi, carissimi, che oggi praticamente non sono accessibili con gli stipendi che riceve la categoria.

È una situazione che andrà peggiorando?

Se non si interviene drasticamente sì. Stiamo correndo ai ripari insieme alle altre sigle sindacali – la Fit Cisl, la ASGB, l’Orsa trasporti e la Faisa Cisal – e abbiamo aperto le procedure di raffreddamento con tutte le aziende del trasporto pubblico locale dell’Alto Adige.

Marina Vettori (Cgil)
Marina Vettori, segretaria Filt Gtv Cgil

Se non verremo ascoltati non avremo altra scelta che proclamare uno sciopero per tutti i lavoratori della provincia


Quali sono le vostre richieste?

Principalmente l’adeguamento dell’indennità di bilinguismo per tutti i lavoratori dei trasporti impiegati in Alto Adige come avviene già in Sasa, un aumento consistente dei salari e l’assunzione di nuovo personale. Abbiamo tenuto questi incontri con varie aziende (non tutte, per inciso, si sono presentate) e li abbiamo chiusi tutti con esito negativo. A onor del vero tutte le aziende si sono dichiarate disponibili a trovare una soluzione purché ci sia però un sostegno da parte della Provincia.

E in Provincia che aria tira?

Dopo un esito negativo anche al Commissariato del Governo abbiamo chiesto un incontro urgente in Provincia con l’assessore Daniel Alfreider per cercare di risolvere la questione. Al momento è difficile capire come andrà e se ci convocheranno, certo è che a ottobre ci sono le elezioni e coinvolgere le parti sociali diventa un fattore importante in vista del voto. Se non verremo ascoltati non avremo altra scelta che proclamare uno sciopero per tutti i lavoratori della provincia.