Kultur | Haydn

“...il segno di un presagio!”

Pianista di raro talento, direttrice acclamata, a Bolzano e Trento Vanessa Benelli Mosell dirigerà l’Orchestra Haydn. L’intervista di SALTO.
Vanessa Benelli Mosell, direttrice
Foto: Peter Adamik
  • SALTO: Nella sua biografia leggiamo che ha iniziato i suoi studi musicali all'età di tre anni. A sette è entrata all'Accademia Internazionale di Pianoforte di Imola. A nove ha debuttato come solista con orchestra. Ci offre un ricordo di quel momento?

    In programma c’era il Concerto in Fa minore di Bach. Mi ricordo che non vedevo l’ora di suonare per la mia prima volta con l’orchestra. Arrivata alla prima prova, prima di sedermi al piano, raccontai una barzelletta all’orchestra, che fu sorpresa e molto divertita, penso.
     

    "Ho imparato ad impadronirmi di una partitura in poche ore."


    Il suo “master degree” in Direzione d'orchestra lo sta preparando alla Hochschule für Musik “Franz Liszt” di Weimar, studiando con Ekhart Wycik e Gregor Bühl. Ci può raccontare un poco di questi docenti ?

    A Weimar si apprende una quantità enorme di repertorio, ho imparato ad impadronirmi di una partitura in poche ore, e si lavora anche due volte a settimana con orchestre professionali. Viene data anche estrema importanza all’opera, provando e lavorando regolarmente con cantanti e orchestra. Mi trovo molto bene sia con Ekhart Wycik, che con Gregor Bühl.

    Quali sono a suo avviso le qualità essenziali per dirigere un’orchestra?

    Innanzitutto avere un’idea formata e maturata da presentare all’orchestra dei brani che si dirigono, un’interpretazione chiara dentro di sé.
    Avere sotto le dita sia l’intera architettura musicale che i dettagli più sottili e sentire chiaro nella mente il suono che si vuole ottenere.
    In secondo luogo il gesto deve avere potere comunicativo. Quanto più è dimostrativo della propria idea musicale tanto più è efficace.

  • Vanessa Benelli Mosell: Ha ricevuto una formazione musicale anche in violino, accompagnamento operistico, canto, clavicembalo/basso continuo, lettura della partitura e composizione. Foto: Antonio Niedddu
  • "Sono felice quando ho la sensazione di essermi avvicinata a un ideale."


    Ha debuttato come direttrice d'orchestra nel 2018, interpretando musica di Gérard Grisey, compositore francese scomparso nel 1998, ideatore della musica spettrale. A Bolzano interpreterà un repertorio di tradizione, Rossini, Beethoven e Schubert. Che si tratti di musica contemporanea o classica cosa deve accedere perché lei sia felice, o fiera, della sua interpretazione ?

    L’interpretazione è un atto in perenne divenire, un processo che non conosce compimento. Sono felice quando, in un dato momento, ho la sensazione di essermi avvicinata a un ideale, pur sapendo che resterà sempre un orizzonte in movimento.

    Nel corso o a margine di un suo concerto le è capitato un episodio buffo (o tragicamente comico) di cui ancora sorride?

    Molti anni fa’ quando ero appena adolescente, durante un concerto da solista con l’orchestra, al direttore cadde la bacchetta dentro il mio pianoforte. Nelle recensioni del giorno dopo, i giornalisti ci videro il segno di un presagio.

    Pensa con Dostoevskij che “la bellezza salverà il mondo”?

    Non so se “lo salverà” ma sicuramente “lo salverebbe”. La bellezza però come sinonimo di comprensione, compassione, ascolto e rispetto. 


     

  • 21.10.2025 ore20.00

    Orchestra Haydn

    Vanessa Benelli Mosell, direttrice

    musiche di Rossini, Beethoven, Schubert.

    Bolzano, Auditorium