Wirtschaft | La crisi

Edilizia, annus horribilis

Prosegue il trend negativo con un drammatico -39,8% di opere realizzate nel 2012 rispetto al 2011. Rossin (Cle): “Tra qualche anno si vivrà alla giornata”.
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Foto: IPL

Non si arresta il flusso di dati negativi relativi all'andamento del comparto edilizia e anche l'ultimo rapporto Astat in merito (“Attività edilizia – Secondo semestre 2012”) fotografa una situazione a tinte fosche. Il dato che più desta impressione è il -53 per cento di opere realizzate nel secondo semestre 2012 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, che a livello annuale scende a -39,8 per cento che testimonia come tra il primo e il secondo semestre ci sia stato un considerevole peggioramento della situazione (da 3.298 mila m³ nel 2011 a 1.985 mila m³ nel 2012). Tra le cause di queste notevoli flessioni, lo studio indica “le massicce edificazioni effettuate in passato e gli incentivi pubblici diretti verso il risanamento e il miglioramento energetico del patrimonio esistente”.

Altro importante indicatore considerato nello studio Astat è quello delle concessioni edilizie ritirate. Nel secondo semestre 2012 i permessi rilasciati consentivano di costruire per un totale di 1.189mila m³, con una diminuzione del 26,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011. Il volume previsto per fabbricati residenziali ammonta a 500mila m³ (-30,3 per cento), il corrispettivo per fabbricati non residenziali è invece pari a 689 mila m³ (-24,1 per cento). Il totale annuo complessivo del 2012 (3.129 mila m³) evidenzia anch’esso un netto calo, pari al 14,7 per cento rispetto al 2011.

Nel mondo dell'edilizia altoatesina un ruolo di primo piano lo gioca la Cooperativa Lavoratori Edili, da circa quarant'anni sul mercato. “Nell'ultima assemblea di bilancio l'ho detto chiaramente ai soci: non ho idea di come andranno le cose tra due o tre anni, si vivrà alla giornata” spiega laconico Roberto Rossin, membro del Cda della cooperativa. Ma se le previsioni per il futuro sono fosche, almeno per il momento la Cle sta attraversando bene la difficile congiuntura. “Nel 2012 abbiamo fatto registrare un fatturato in calo rispetto all'anno precedente – spiega – ma si tratta di una contrazione fisiologica e anche per quest'anno non ne risentiamo”. Quale la formula per restare sul mercato in modo competitivo? “Siamo andati alla ricerca di altre occasioni andando fuori provincia e poi è importante diversificare: un po' di pubblico, un po' di privato, un po' investendo in progetti propri e partecipando ad associazioni di imprese. Ci siamo mossi a 360 gradi per mantenere l'occupazione” risponde Rossin, che sui problemi più spinosi per gli operatori dice: “Ottenere finanziamenti bancari è sempre più difficile”.