Politik | 71 anni fa.

Quando Bolzano si risveglió tedesca.

Il doppio trauma dei bolzanini, l'8 settembre 1943.
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“Qui a Bolzano si andava d’accordo tra Italiani e Tedeschi, fino all’8 settembre del ’43” dicono molti anziani bolzanini che hanno vissuto quei tragici giorni. Se questa é la loro percezione ( certo unilaterale), lo si puó credere. In effetti i rapporti con la popolazione sudtirolese, erano rispettivamente o quasi inesistenti o condizionati dal potere delle Istituzioni Nazionali italiane. Negli uffici, nelle scuole, nei tribunali, nelle fabbriche e nei cantieri, nella toponomastica, la lingua era una sola, l’Italiano. A ricoprire cariche decisionali c’erano prevalentemente, se non esclusivamente, persone provenienti da altre regioni del Regno d’Italia. Il Fascismo era sí una brutale dittatura con tutti, ma a Bolzano aveva investito molto per lo sviluppo della città, con relativa occupazione e discreto reddito per i nuovi bolzanini. Non si aveva l’impressione di vivere in un territorio a grande maggioranza tedesca. Ma la mattina del 9 settembre ’43, le truppe tedesche occupano Bolzano ed instaurano un nuovo potere che parla tedesco. Si passa da una dittatura ad un’altra (alleate tra loro), ma il Nazismo fa sentire improvvisamente agli italiani la loro assolutà precarietà nel contesto provinciale. Si crea addirittura una nuova Regione, l’Alpenvorland,
con capoluogo Innsbruck. La Provincia di Bolzano viene annessa al Reich. L’8 settembre 1943, in una notte il pendolo della Storia di Bolzano cambia ancora una volta il suo verso. Nel 1919, Bolzano si era risvegliata italiana, nel 1943, tedesca. Ci vorrà poi la Repubblica democratica e lo Statuto di Autonomia per la dare a quell’”andare d’accordo tra Italiani e Tedeschi” un contenuto giuridico e, auguriamocelo, molto duraturo.