Politik | Bolzano

Meno alberi, più cancellate

Il Consiglio comunale boccia la proposta d'un tavolo di confronto su Piazza Parrocchia avanzata da Verdi, Team K e PD – mentre il Piano del Verde resta sulla carta. Il Team K: "Dove sono le alberature in via Cassa di Risparmio?".
Pfarrplatz Bozen
Foto: David Orrú, SALTO
  • Nella seduta del Consiglio comunale di ieri (7 ottobre), Verdi e Sinistra – insieme a Team K e Partito Democratico – hanno presentato un documento-voto in aula sulla situazione di Piazza Parrocchia a Bolzano, al centro di un controverso progetto che prevede l’installazione di una cancellata lungo via Isarco, da chiudere ogni sera dalle 18 alle 6 del mattino. L’intervento, voluto dal Centro parrocchiale del Duomo per “motivi di sicurezza”, ha già ottenuto l'approvazione della Parrocchia, della Sovrintendenza ai beni culturali e del Comune.

  • Il documento bocciato

     “Piazza Parrocchia – sottolineano i firmatari del testo respinto con l’astensione della maggioranza e il solo voto contrario della assessora Patrizia Brillo  – è uno spazio pubblico di valore storico, sociale e simbolico parte dell’identità urbana e culturale della città, chiuderla significherebbe chiudere simbolicamente una parte di Bolzano e dei suoi valori”. Negli ultimi anni la piazza “è diventata luogo di ritrovo per persone in situazioni di fragilità, anche a causa della chiusura di altre aree centrali come il Waltherpark, il Teatro Comunale e il Parco Cappuccini”, ma per i consiglieri comunali d’opposizione, la risposta non può essere una chiusura fisica dello spazio: “Recintare una piazza pubblica non affronta le cause del disagio sociale, ma sposta semplicemente il problema in altre zone della città”. La sicurezza, affermano, deve essere garantita attraverso un’azione pubblica “efficace, rispettosa e inclusiva”, basata su prevenzione, mediazione e presenza educativa sul territorio.

  • Asse tra Verdi, Team K e PD su piazza Parrocchia: i consiglieri comunali (da sx) Diego Laratta, Chiara Rabini, Matthias Cologna e Rudi Benedikter. Foto: Chiara Rabini/Facebook
  • “L’attuale amministrazione, in pochi mesi, ha messo in atto politiche punitive verso i più fragili: sgomberi, DASPO e riduzione dei posti di accoglienza che hanno visto un aumento delle persone, tra cui lavoratori, costrette a vivere in strada”, aggiungono i Verdi in un comunicato. Secondo gli ecologisti “sarebbe stato auspicabile discutere questo tema in Consiglio comunale prima di apprenderlo dai media”, onde valutare soluzioni alternative “in un’ottica di maggiore rispetto, inclusione e sicurezza”, proponendo l’istituzione di un tavolo inter-istituzionale con Comune, ASSB, forze dell’ordine, parrocchia, terzo settore e rappresentanti del quartiere, l’attivazione di un presidio stabile con educatori di strada e mediatori culturali, l’organizzazione di eventi per promuovere un uso positivo della piazza e un monitoraggio costante degli interventi.

  • L'assessore comunale Claudio Della Ratta: "Piazza Parrocchia è proprietà privata". Foto: Seehauserfoto
  • Per l’assessore Claudio Della Ratta (Civica per BZ) la questione sarebbe però più semplice: “L'area è uno spazio privato e la Curia ha già ottenuto l'autorizzazione dall'Ufficio delle Belle Arti. Quando si tratta di proprietà privata e di rispetto delle norme tecniche, non sono necessari passaggi politici o l'intervento del Comune. Il Comune, secondo l’assessore, non avrebbe quindi l'autorità legale “per fermare il posizionamento della cancellata, ma solo per verificarne la conformità tecnica”.

  • Piano del Verde, quello sconosciuto?

    Mentre si discute della chiusura di Piazza Parrocchia, si aprono domande sull’assetto di altre vie del centro storico. Dopo settimane di lavori in Via Cassa di Risparmio per la posa dei tubi del teleriscaldamento, nel primo tratto della via si è proceduto a risistemare la superficie stradale. Il marciapiede sul lato dell’unibz è stato però ridotto in larghezza, “togliendo le rastrelliere per biciclette. Ed è presente una striscia di terra in parte asfaltata invece che cubettata” fa notare il consigliere comunale del Team K Matthias Cologna.

  • Via Cassa di Risparmio dopo i lavori del teleriscaldamento: il marciapiede è stato quasi dimezzato. Foto: SALTO
  • “Nel Piano del Verde è prevista la piantumazione di alberature o aiuole in via Cassa di Risparmio”, sottolinea ancora il consigliere comunale del Team K, che con n un’interrogazione presentata a luglio – ma ancora senza risposta – chiede all’assessora alla mobilità Johanna Ramoser “come sarà l'assetto stradale definitivo di via Cassa di Risparmio nel tratto via Rosmini-via Leonardo da Vinci, perché è stato ridotto in larghezza il marciapiede, dove troveranno spazio le rastrelliere per biciclette e se saranno inserite alberature o aiuole, come previsto dal Piano del verde”, oltre a domandare “quando partirà il cantiere per la realizzazione della pista ciclabile che partendo da Theiner scende su via Museo”, la cui consegna doveva avvenire a fine 2024.

  • Gli interventi previsti dal Piano del verde in via Cassa di Risparmio: "inserimento di filari alberati, aiuole, fasce erbacee-arbustive". Foto: Comune di Bolzano
  • Che tra le priorità della Giunta Corrarati non vi sia il “Piano del Verde”, elaborato nella scorsa consigliatura su spinta dell’allora assessora all’ambiente Chiara Rabini (Verdi), lo dimostra la bocciatura a luglio della proposta d’includere il progetto della “Ringpromenade” tra gli interventi prioritari dell’assestamento di bilancio 2025-2027. La Ringpromenade, progetto “di punta” del Piano, è un anello ciclopedonale di oltre 30 km attorno alla città, che collega i tratti di passeggiata già esistenti. “Purtroppo, mentre sono stanziati fondi per altri interventi verdi programmati dalla scorsa giunta – riqualificazione dei cortili scolastici, di Parco Premstaller, desigillazione delle aree limitrofe e rinverdimento di vicolo Gumer – l’Anello di passeggiate non è stato incluso, nonostante l’interesse crescente della cittadinanza”, commentarono in quell'occasione i Verdi.

  • Il percorso della Ringpromenade: secondo i Verdi non sarebbe tra le priorità della Giunta Caramaschi. Foto: Land/Ingena
  • Un altro segnale negativo si sarebbe manifestato durante la presentazione in Consiglio comunale (chiesta dalla stessa Rabini) del report finale dell’Assemblea dei cittadini e degli stakeholder per il clima – 30 persone selezionate dal Comune secondo criteri di rappresentatività, accompagnate scientificamente da Eurac Research. “Le misure elaborate dall’Assemblea climatica sono fondamentali per l’aggiornamento obbligatorio del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) e del Programma comunale di sviluppo” sostengono gli ambientalisti, “ma nonostante ciò, la Giunta ha scelto di reagire con un atteggiamento poco rispettoso: in aula ha minimizzato il processo davanti ai rappresentanti dell’assemblea e di Eurac, dichiarando di voler proseguire esclusivamente con le misure contenute nel proprio programma politico, ridotto a slogan come ‘no tram, no 30 all’ora’. È un comportamento grave, che rischia di vanificare mesi di lavoro partecipato ed escludere cittadine e cittadini da decisioni cruciali per il futuro climatico e ambientale della città”.