Gesellschaft | Editoria

Fontana for director

Il direttore del Corriere della Sera è diventato ufficialmente anche direttore del Corriere dell'Alto Adige. Annunciato il nuovo sito.
luciano fontana
Foto: flickr

La situazione nel mondo editoriale è sempre difficile ma negli ultimi anni le imprese attive nel settore hanno rallentato la velocità di caduta e in diversi casi hanno ricominciato ad avere bilanci in positivo. Tra le realtà editoriali locali qualche anno fa destava preoccupazione la situazione del Corriere dell’Alto Adige e del Corriere del Trentino, ma dopo un brusco ridimensionamento del personale anche in questo caso vi è stata una stabilizzazione. Lo scorso anno è stata annunciata la chiusura della società Edizioni locali con relativo accorpamento all’interno di Rcs Media Group. L’operazione aveva destato qualche preoccupazione fra i dipendenti e c’era molta attesa per il piano editoriale elaborato da Luciano Fontana, dal 2015 direttore del Corriere della Sera, e dal primo gennaio direttore anche di tutte le edizioni locali, Corriere dell’Alto Adige compreso (in precedenza le testate erano state autonome con alla guida prima Enrico Franco e poi Alessandro Russello). E di conseguenza i 12 giornalisti in servizio tra Bolzano e Trento sono a tutti gli effetti giornalisti del Corriere della Sera.

Le preoccupazioni sono sparite ieri (8 febbraio) quando nell’illustrare il piano a tutti i giornalisti ha annunciato che non vi saranno ristrutturazioni ma anzi le redazioni locali che non hanno un sito internet (è il caso di quelle regionali) lo avranno e che saranno coperti i posti dei numerosi giornalisti che negli ultimi mesi hanno scelto altri percorsi professionali.  Il Corriere della Sera, che vende circa 260.000 copie cartacee e digitali, ha proprio nel web suo punto di forza. Nei giorni scorsi la testata ha raggiunto quota 500.000 abbonati, un risultato che è stato definito unico in Italia e importante anche su scala europea. L’obiettivo per il 2023 è di proseguire la crescita di abbonamenti e di traffico. Il piano, svelato qualche giorno fa da professionereporter  introduce una vera e propria rivoluzione digitale all'insegna del digital first. Per fare questo, cambia l’organizzazione del lavoro. Strategico diventa il turno che parte alle 7 del mattino che dovrà essere coperto da almeno il 40 per cento dei giornalisti.