Politik | La rinuncia

“Rispettosamente rifiuto”

Il centrodestra vuole Claudio Corrarati come candidato sindaco ma il presidente della Cna declina l’offerta e avverte: “Bolzano ha bisogno di stabilità”.

Nel prolisso romanzo a puntate sulla psicopolitica bolzanina la trama dell’episodio odierno racconta dell’ennesimo tentativo di corteggiare Claudio Corrarati perché accetti il ruolo di candidato sindaco. A chiedere “la mano” politica del presidente della Cna-Shv stavolta è il centrodestra (Corrarati era stato, a suo tempo, anche nella rosa dei possibili aspiranti sindaci del Pd), in cerca di un nome che possa aggregare le sue due anime: la lista composta da Alto Adige nel cuore, Unitalia e Forza Italia da una parte e Alleanza per Bolzano dell’ex deputato Giorgio Holzmann dall’altra. Con in mezzo la Lega che dopo aver storto il naso davanti alla candidatura di Mario Tagnin, si tiene ancora stretta il candidato dal pedigree verde-carroccio Carlo Vettori, a meno che non si compia il miracolo annunciato e non si trovi l’uomo giusto, il balsamo in grado di lenire la malattia di ogni cambio-stagione elettorale: la lottizzazione interna. Ma il “due di picche” arriva anche per la compagine di Urzì, Holzmann e soci. “C’è stato un avvicinamento da parte del centrodestra, ma ciò non significa che io abbia modificato le mie posizioni politiche”, precisa Corrarati che annuncia: “L’impegno che ho assunto nelle mie aziende, nella struttura associativa e non ultimo il tempo che ho tolto alla mia famiglia mi hanno convinto a non tentare la strada della politica, in questo caso anche per rispetto di chi mi aveva chiesto in passato di assumermi la stessa responsabilità”.

Prosegue sulla retta della coerenza, dunque, il presidente della Cna il quale tiene a sottolineare che tale linearità e continuità d’intenti sono necessari “in un momento in cui spesso si è attratti da interessi personali; credo sia giusto - commenta il numero uno dell’associazione degli artigiani - che chi come me ricopra ruoli definiti nella società debba assicurare un atteggiamento di credibilità e serietà”. Una congruenza di idee espressa anche nella visione del capoluogo di provincia che “deve puntare sul rilancio giocando la carta degli investimenti, non tralasciando di costruire il giusto rapporto fra pubblico e privato, di riservare maggiore attenzione alle fasce più deboli, di garantire sicurezza a cittadini e alle imprese, chi riuscirà a focalizzare il suo impegno su questi temi sarà la persona giusta per guidare la città”.
E a proposito di investimenti, l'immancabile tormentone del progetto Benko: “Il Cna non ha privilegiato l’intervento di un privato rispetto a un altro, da presidente dell’associazione non ho fatto quindi distinzioni ma da cittadino dell’iniziativa del magnate austriaco trovo positivo il contesto generale di sviluppo della zona della stazione, Virgolo incluso, al riguardo va tuttavia detto che sarebbe bene definire quando è il momento di affidarsi ai referendum e quando invece è compito della politica decidere”, sottolinea Corrarati.

La discesa nell'agorà politica, c’è da aggiungere, non sarebbe stata semplice per il presidente della Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa sebbene, come scrive Ezio Mauro su Repubblica, qualunque candidato esterno che si presenti per definizione “come anti-sistema parte con un vantaggio notevole in tasca”. Un vantaggio che potrebbe facilmente rivelarsi spigoloso: “Ammetto che una delle difficoltà per un 'outsider' di entrare nel mondo politico è quella di inserirsi all’interno di un ambiente che soffre ancora di troppe divisioni e in questo senso una riflessione si rende necessaria - spiega Corrarati -, è importante che programmi e la condivisione degli stessi vengano messi da subito al primo posto in modo che poi si possa trovare le giuste persone per esprimerli”. E ancora: “Bolzano chiede stabilità, avere governi che si alternano ogni due, tre anni non crea la serenità sociale ed economica di cui la città ha bisogno, e certamente la situazione europea e nazionale ancora così precaria non aiuta”. Il punto è, secondo il presidente della Cna (il cui mandato scadrà nel 2018), che l’economia non è ancora uscita dalla crisi e “i cittadini hanno una percezione di insicurezza maggiore rispetto al passato, la politica deve stimolare la partecipazione attiva, un punto chiave su cui tutti dobbiamo puntare per le prossime elezioni”.