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Terzo mandato per i sindaci, fumata nera

Bocciato in Commissione Affari costituzionali l'odg di Durnwalder (SVP) per il parere negativo del governo. Per Caramaschi si allontanano le possibilità di ricandidatura.
Il sindaco Pigotta Caramaschi
Foto: Comune di Bolzano
  • Martedì sera (5 marzo) la Commissione Affari costituzionali del Senato ha trattato la legge di conversione del decreto-legge n. 7/2024 ("decreto elezioni 2024”). In quella sede è stato bocciato un ordine del giorno del senatore Meinhard Durnwalder (SVP), volto a impegnare il Governo, in sede di esame dell’imminente riforma del TUEL, "a valutare la possibilità di innalzare a tre il limite dei mandati per i sindaci dei Comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti”, in modo tale che siano solo i cittadini a valutare se confermare o no un sindaco già rieletto e non ci siano discriminazioni tra Comuni in ragione della popolazione. Nei Comuni sotto i 15mila abitanti è invece consentito il terzo mandato per i primi cittadini.

  • Il senatore del Gruppo per le Autonomie, Meinhard Durnwalder: da tempo in prima linea per il terzo mandato ai sindaci. Foto: SVP Mediendienst
  • Nelle scorse settimane la Sottosegretaria agli interni Walda Ferro aveva riferito che a breve arriverà la riforma del Testo Unico sugli Enti locali (TUEL) Nell'esame del decreto elettorale, il senatore Durnwalder aveva perciò presentato un emendamento per il terzo mandato dei sindaci analogamente alla Lega. Dopo il parere negativo del governo, però, entrambi i testi sono stati ritirati; Durnwalder ha presentato così un ordine del giorno, senza ritirarlo nonostante il governo abbia confermato anche in questo caso il suo parere negativo. A questo punto, il leghista Paolo Tosato che ricordato l'emendamento del suo partito ed ha spiegato che “non volendo votare contro il Governo, ma condividendo il principio affermato nell'atto di indirizzo”, la Lega non avrebbe partecipato al voto.

    Andrea Giorgis (PD) ha spiegato che il suo partito “è disponibile a ragionare sulla soppressione del limite dei due mandati, purché tale misura sia inserita in un ragionamento complessivo, che preveda anche adeguati contrappesi, eventualmente in sede di riforma del TUEL”. Contrario all'abrogazione secca del limite anche Peppe De Cristofaro (Verdi-Sinistra), mentre un appoggio è arrivato da Dafne Musolino (Italia Viva). Posto ai voti, l'ordine del giorno di Durnwalder è stato bocciato: a questo punto, secondo il senatore della Volkspartei, anche dovesse arrivare una riforma del TUEL in questo senso, difficilmente sarà applicabile alle elezioni comunali del 2025.

  • "Forzatura democratica"

    Appena lunedì scorso (4 marzo) il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi aveva ribadito la sua volontà a ricandidarsi: “Vorrei inaugurare tante opere che stiamo mettendo in cantiere, perché programmazione, reperimento delle risorse e appalti richiedono tempi lunghi. Il Parlamento dovrebbe dare libertà di scelta dei cittadini e lasciare la decisione a me: non vedo perché sindaci, presidenti di regioni e provincia non possano ricandidare, contrariamente ai deputati e senatori. Applicarlo a noi e non a loro è una forzatura della democrazia”.