Maledizione Incas, Excelsior ipnotizzata

-
È da ormai più di un secolo che nella lingua italiana si utilizza l'espressione “Caporetto” per indicare una sconfitta disastrosa, che sia essa in ambito sportivo, militare o politico. Essa deve il nome alla nefasta Battaglia di Caporetto, evento svoltosi durante la Prima Guerra Mondiale nell'omonima città (oggi Kobarid, Slovenia), lungo le rive dell'Isonzo, fiume sacro alla Patria, che vide l'esercito italiano subire una disastrosa sconfitta militare e morale inflitta dall'Impero Austro-Ungarico, che riuscì a penetrare i punti deboli della linea italiana dopo due anni di guerra trascorsi in sostanziale equilibrio.
Ed è proprio in equilibrio, con alterni sprazzi di gioco per l'una e l'altra squadra, che inizia l'attesissima sfida che vede affrontarsi per la prima volta l'Excelsior e i Latino Americana Incas, neonata squadra bolzanina che, come suggerisce il nome, vanta rosa e staff tecnico composti nella quasi totalità da tesserati di origine sudamericana.
Se per il primo quarto di gara si può affermare che sia stata la squadra di Mister Petrera a tenere il pallino del gioco, con la punta Barbieri che causa non pochi grattacapi alla difesa avversaria, nella seconda metà del primo tempo si fatica a trovare un vero protagonista, con l'Excelsior che si ridimensiona rispetto alla partenza aggressiva, e i padroni di casa che vincono la timidezza nel gestire il gioco, trovando anche lo spazio per qualche azione offensiva.
A rompere il ghiaccio sarà proprio la squadra degli Incas, che recuperando una palla ghiotta nella trequarti avversaria, arriva in porta con pochi tocchi e un bel tiro sotto la traversa, intorno al 30'. Una doccia ghiacciata per la compagine del fair play, che nonostante le certezze sulle proprie capacità, emerse in tutto il primo tempo, non solo non riesce a passare in vantaggio, ma allo scadere del primo tempo si ritrova a dover inseguire.
Durante l'intervallo il tentativo è quello di ricalibrare il morale, portando la mente a credere di trovarsi ancora sullo 0-0. Calcare l'erba con un gol di tale peso specifico sulle spalle non è semplice e infatti scende in campo una squadra demoralizzata e priva di spunti, alla quale basta una decina di minuti per incassare una seconda rete che fa presagire una ripresa compromessa.
A riaccendere momentaneamente le speranze dell'Excelsior è il solito Cocca, che dopo una serpentina sul filo del fondo campo, trova un tiro da posizione defilata, che accorcia lo svantaggio e fa brillare nuovamente un barlume di speranza nei cuori dei ragazzi di Mister Petrera.
L'ottimismo però è debole, sia perché il tempo a disposizione è poco e sembra volare, sia perché la squadra di casa non accenna a mollare, anzi, fiutato il pericolo di una possibile rimonta, sale di nuovo in cattedra per mettere in cascina il risultato, segnando il 3-1.
L'Excelsior, ormai esausta e demoralizzata, crolla e apre gli spazi, concedendo, ormai sullo scadere, il poker agli avversari. Si concretizza così l'incubo di una Caporetto che nessuno avrebbe pronosticato alla vigilia del match, che tuttavia, come fu per il Regio Esercito con la tristemente nota battaglia dell'Isonzo, dopo la quale riuscì a riassettare le risorse per la riscossa, possa servire alla squadra del fair play a riorganizzare le idee per ritrovare nuovamente la vittoria.
È ciò che si auspica anche Mister Petrera: “È una sconfitta che peserà molto sul morale dei ragazzi. Spesso arrivando con troppa convinzione a certe gare, si prende l'imbarcata com'è successo oggi. Servirà da lezione per poter rientrare sui binari dell'umiltà e solo allora si potrà puntare di nuovo al risultato”.
Stimme zu, um die Kommentare zu lesen - oder auch selbst zu kommentieren. Du kannst Deine Zustimmung jederzeit wieder zurücknehmen.