Gesellschaft | Merano

Cinquecento firme per "Gandhi"

Contro-petizione di un gruppo di cittadini contrari alla mobilitazione di un gruppo di ex studenti per la re-intitolazione a Carducci. "Passati 11 anni, che senso ha?"
liceo gandhi merano
Foto: Liceo Gandhi

Sono quasi 500 in pochi giorni le firme raccolte su change.org:  https://chng.it/CzdgkL6ddc per il mantenimento dell'attuale denominazione dell'Istituto di Istruzione Secondaria di II grado Gandhi di Merano, curiosamente da settimane al centro dell'attenzione mediatica per l'iniziativa di un gruppo di ex studenti che chiedono di ripristinare il vecchio nome di Liceo Carducci. Alla prima petizione si è risposto dunque con una seconda petizione. "Siamo un gruppo di cittadine/i di Merano - si legge in una nota - ex maturati/e al Liceo Carducci ma non solo, che hanno voluto esprimere il proprio sostegno all’Istituto di Istruzione Secondaria di II grado Gandhi al centro di un incomprensibileciclone mediatico per l’intitolazione dell’istituto nel mentre la scuola meranese sta vivendo un momento questo sì davvero difficile che meriterebbe un impegno diffuso da parte di tutta la comunità". L'allusione è evidentemente al disastroso allagamento doloso della scuola media Segantini.

"Non comprendiamo si legge ancora -  il senso della petizione che, chiedendo il ripristino della denominazione Carducci per l’indirizzo classico, intende far modificare una delibera di ben 11 anni fa, adottata in “scienza e coscienza” nel rispetto rigoroso della normativa vigente.  Non comprendiamo se l’essere stati studenti del Liceo offra un qualche titolo giuridico per un’ingerenza di tale portata nell’autonomia della scuola. L’organismo titolato a decidere sulla denominazione della scuola superiore è infatti il consiglio di istituto, composto dal/la dirigente, dai rappresentanti degli insegnanti in servizio, dai rappresentanti dei genitori degli studenti frequentanti la scuola e da quelli degli studenti iscritti.  Dato che i sottoscrittori della petizione sono persone con prestigiosi titoli accademici, anche di formazione giuridica che quindi ben sanno che stanno agendo al di fuori del percorso indicato dalla norma, ci chiediamo cosa li abbia indotti a sollevare tutto questo clamore mediatico. Temiamo che la vittima sacrificale di questa operazione sia ancora una volta la scuola che meriterebbe invece ben altra attenzione.  Temiamo cioè che quest’azione oltre a gettare discredito su chi assunse una decisione legittima, finisca con il delegittimare l’istituzione scolastica stessa. Noi invece riteniamo che “grandi adulti”, adulti, istituzioni, che hanno a cuore i giovani ed il loro futuro, debbano stringere un “patto per la scuola” per sostenerla nel suo difficile compito educativo e formativo".

Questo il testo della petizione:

Innanzitutto la scuola ed i giovani!

L’ Istituto di istruzione secondaria di secondo grado “Gandhi” rappresenta ormai, da quasi vent’anni, un unitario punto di riferimento educativo e culturale per la città di Merano, un’unica realtà scolastica che racchiude al suo interno sei diversi indirizzi di studio, ciascuno con la propria storia, i suoi protagonisti, ciascuno con uguale dignità.  Una scuola con quasi 800 studenti che, assieme ai loro docenti e a tutto il personale, quotidianamente, si impegna per rafforzare un’identità comune, per potenziare la sua offerta formativa, attraverso il confronto, la collaborazione e lo scambio.  La denominazione unitaria “Gandhi” è stata scelta, più di dieci anni fa, a seguito di un procedimento pienamente legittimo, attraverso un complesso e vivace coinvolgimento dell’intera comunità scolastica.  Non capiamo la recente polemica legata alla reintroduzione del nome originario del liceo classico di Merano superata dall’evoluzione della società e del sistema scolastico stesso. Riteniamo che debba essere rispettata l’autonomia dell’attuale istituzione scolastica e che le energie della comunità meranese vadano indirizzate alla risoluzione dei reali problemi che affliggono il mondo della scuola in questo delicato momento storico. Ci riferiamo ai problemi sempre più di diffusi e preoccupanti di ordine psicologico, relazionale, sociale di adolescenti e giovani senza tralasciare l’edilizia scolastica, a partire dalla carenza cronica di spazi fino alla necessità di manutenzione e ristrutturazione delle strutture scolastiche.