Politik | L'appello

“Governo Gentiloni e 5 stelle”

“Il Pd dimostrerebbe così senso di responsabilità”, ad auspicarlo è il re degli ottomila Reinhold Messner. Oggi la resa dei conti alla direzione nazionale dei dem.
Reinhold Messner
Foto: Screenshot/ZDF

Oggi (12 marzo) va in scena il giorno del giudizio. Quello della direzione nazionale del Pd chiamata a fare i conti sul deludente risultato elettorale e decidere sul futuro del partito con la spada di Damocle della composizione del nuovo governo, nodo nevralgico di questi giorni, con il segretario dimissionario Matteo Renzi che ha già lanciato la direzione di marcia: dritti all’opposizione. Una linea supportata anche dal presidente del Partito democratico Matteo Orfini che ieri a In mezz’ora di Lucia Annunziata ha detto: “Il voto parla chiaro. Noi abbiamo perso, non si aiuta la nascita di un governo in questi casi. Non esiste in natura un accordo tra Pd e M5s. La questione sarà oggetto principale della direzione di domani (oggi, ndr)”.

Intanto il leader dei 5 stelle Luigi Di Maio, rivolgendosi agli elettori in diretta Facebook, ha ribadito la disponibilità del Movimento di sedersi a un tavolo con gli altri partiti: “In tutta la campagna elettorale e subito dopo il voto ho detto che noi siamo disponibili al confronto con tutti per far nascere il primo governo della Terza Repubblica, la Repubblica dei cittadini”.

A intervenire è anche l’altro vincitore delle elezioni di domenica scorsa, Matteo Salvini, che durante un incontro alla scuola di formazione politica della Lega afferma: “Non sto smaniando per diventare premier. Non penso che o faccio il presidente del consiglio o sono finito. Sono a disposizione, lo prendo come un servizio. Ma non se bisogna inventarsi pateracchi o minestroni”.

Il Pd ha commesso un errore fatale non puntando da subito su un Gentiloni bis, ma Renzi voleva fare tutto lui. Ora il Pd ovviamente è indebolito, ma alla fine dei conti sarà il kingmaker, ovvero l’unico elemento di stabilità nello scenario politico italiano (Reinhold Messner)

Dispensa consigli, attività che gli è congeniale come più volte dimostrato, il re degli ortomila Reinhold Messner che in campagna elettorale aveva sostenuto la candidatura di Maria Elena Boschi a Bolzano: “Non spetta a me dare consigli al presidente Mattarella, ma sinceramente non vedo alternative a un governo guidato da Paolo Gentiloni con i 5 Stelle”, dice il celebre scalatore all’Ansa e aggiunge: “Gentiloni è molto stimato all’estero e solo lui può garantire la stabilità, che Bruxelles e gli attuali sviluppi a livello internazionale richiedono, con gli Usa che si chiudono e la Cina che continua a crescere. Serve un’Italia in prima linea”.

Per Messner “il Pd ha commesso un errore fatale non puntando da subito su un Gentiloni bis, ma Renzi voleva fare tutto lui. Ora il Pd ovviamente è indebolito, ma alla fine dei conti sarà il kingmaker, ovvero l’unico elemento di stabilità nello scenario politico italiano. Salvini è troppo a destra, Berlusconi ha dimostrato di non mantenere le promesse date e Di Maio semplicemente è troppo giovane e inesperto”. E infine: “La gran parte dei ministeri andrebbero al M5s, che potrà dimostrare di essere davvero in grado di governare e di cambiare il paese. Il Pd dovrà però rivendicare con determinazione la presidenza del consiglio per Gentiloni e governando con i 5 Stelle dimostrerebbe senso di responsabilità”.