Gesellschaft | Prevenzione sanitaria

Tumori: i ritardi nella prevenzione

La situazione analizzata da Guido Mazzoleni, responsabile del registro tumori dell'Alto Adige.

I registri tumori sono "un indicatore fondamentale della qualità dei servizi diagnostici e terapeutici nei diversi territori e del suo evolversi nel tempo. Inoltre, producono dati di prevalenza a livello locale e stime di prevalenza a livello nazionale" (cit. Ministero della salute). Sono quindi uno strumento importante anche per la prevenzione. Per fortuna, il registro altoatesino dei tumori è messo molto meglio di quello dei mesoteliomi (Cfr qui) ma questo non significa che tutto funzioni perfettamente.

Anzi, i problemi legati all'informatizzazione dell'Azienda Sanitaria locale di cui abbiamo già scritto la settimana scorsa rendono la raccolta dei dati ben più che problematica. Ce lo conferma Guido Mazzoleni, responsabile del registro: "Esistono alcune difficoltà, una oggettiva riguarda l'inquadramento preciso del dato, non solo dal punto di vista cronologico (p.e. comprendere quando è nato il tumore primitivo) e si tratta di una difficoltà comune a tutti i registri, così come la cronica mancanza di personale. Questo causa un ritardo fisiologico, tanto che anche le Province più attrezzate stanno elaborando i dati del 2009-2010. In Alto Adige, esiste però, un un problema specifico relativo ai problemi informatici del sistema sanitario provinciale. Troppo spesso i dati non possono comunicare tra loro e/o con il sistema nazionale. Di questo avete già parlato, ma, morale della favola, siamo in ritardo. Abbiamo appena fornito i dati del 2007 e stiamo lavorando al 2008".

Come detto, il registro è di grande utilità per poter pianificare una prevenzione mirata. "Il registro - precisa Mazzoleni - ci fornisce il polso della situazione, anche quando è in ritardo di qualche anno. Fornisce dati molto precisi sui trend dei vari tumori e permette, quindi, di capire se qualcosa non va. E' alla base di una programmazione sanitaria degna di questo nome perché ci fornisce un'approssimazione quasi esatta. Non si limita a verificare se i casi sono costanti o in aumento, ma permette di valutare se gli screening di prevenzione sono efficaci, la bontà dei trattamenti e i dati riguardanti la mortalità e le recidive. In pratica è un importante indice indiretto della qualità del servizio sanitario".

Detto questo, possiamo chiudere con una notizia positiva. Nonostante la città di Bolzano fosse stata inserita nei siti a rischio tumore per la sua concentrazione di industrie, i dati non mostrano nulla di anomalo. Lo conferma anche Mazzoleni: “I nostri High Resolution Studies, svolti su svariate tipologie, enti e strutture non hanno fatto emergere particolari difformità rispetto ad altri luoghi della  provincia o del resto d'Italia.  Sono emerse solo alcune lievi differenze, non  preoccupanti dal punto di vista epidemiologico”.