L’importanza di chiamarsi Cultura
Chi si occupa di cultura di questi tempi solitamente è, come minimo, uno con una vocazione suicidaria. Uno che se va a una festa e deve spiegare al compagno di brandy appena conosciuto cosa fa di mestiere è molto probabile che l’interlocutore, dopo averlo ascoltato con attonito interesse, gli chieda con le sopracciglia aggrottate: “sì, ma di lavoro, dico, che fai?”. Gli addetti alla cultura, spesso tacciati di senilità retriva o incolpati di appartenere a una categoria settaria che guarda al mondo di sotto seduta in piccionaia, combattono costantemente contro diagnosi desolanti e prognosi fatali: gli spazi sono pochi, i soldi non ci sono. Eppure “bisogna strappare la gioia ai giorni venturi”, frase di Majakovskij che troneggia sulla home del sito del Teatro Valle di Roma rimasto occupato per tre anni, frase che trova il suo compimento assoluto unito allo striscione appeso fuori dalle porte dello stabile: “Com’è triste la prudenza”. Difendere la cultura dalle accuse di inanità è un impegno nobile e anche audace, non sempre appagante, perlopiù frustrante, ecco perché quando si vince un “inning” è opportuno accendere i riflettori.
A Bolzano, da oltre 25 anni, c’è una scuola di documentario, la ZeLIG, da cui sono usciti diversi talenti che si trovano ora a lavorare in produzioni nazionali ed estere e che ha una diretta e benefica ricaduta sul territorio altoatesino. Gli Italian Doc Screenings sono il principale evento italiano per il settore dei documentari organizzato da Doc/it (l’Associazione dei documentaristi italiani), nonché una piattaforma di incontro con le richieste e le tendenze del mercato internazionale. L’iniziativa è diretta da Massimo Arvat, Raffaele Brunetti e Heidi Gronauer (direttrice della ZeLIG), e realizzato grazie al sostegno dell’Assessorato Turismo della Regione Siciliana, della Film Commission e di Sensi Contemporanei. Per l’edizione numero 10 (iniziata giovedì scorso proseguirà fino a domani 12 ottobre) saranno ospiti a Palermo ben 50 operatori (produttori, broadcaster, distributori e buyers) provenienti da paesi di tutto il mondo, tra cui il Canada, gli USA e la Cina. Saranno presenti ARTE, France television, BBC, Channel 4, YLE, EBU, Game for Change, Show of Force, Multicanal, NDR, PBS, Discovery Channel e National Geographic. Parteciperanno inoltre i rappresentanti delle emittenti televisive italiane (Rai e Rai Educational) e circa 100 professionisti italiani del settore. Gli Italian Doc Screening saranno anche un'ottima occasione per vedere un buon documentario al cinema. Fra le proiezioni previste, aperte alla cittadinanza, ci sarà in anteprima “Io sto con la sposa”, documentario che accompagna cinque veri profughi palestinesi e siriani che tentano di attraversare l’Europa, e il discusso “Pussy Riot – A punk prayer” di Maxim Pozdorovkin e Mike Lerner, regista candidato all’Oscar e docente del progetto ZeLIG ESoDoc.
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