Film | SALTO weekend

Guida per sopravvivere al weekend

7 novità su Netflix, dall’ultimo film di David Fincher alla serie che ha ribaltato gli standard televisivi, al nuovo flop di Özpetek. Cosa guardare in streaming a novembre.
The Killer
Foto: Screenshot
  • È l’autunno che ce lo chiede: un mucchio di film e serie tv per rinnovare i nostri voti con il focolare domestico. Va da sé, la tradizionale combo stagionale copertina-tisana-divano chiama il binge watching, ma perché abbuffarsi indiscriminatamente? Ecco allora 7 nuove uscite targate Netflix, alcune buone, alcune meh. Una piccola guida per orientarsi nel catalogo di novembre della piattaforma di streaming.

     

    1. The Killer

    È uscita ieri (10 novembre) su Netflix l’ultima pellicola di David Fincher con Michael Fassbender e Tilda Swinton. La storia è quella di un sicario sociopatico che a un certo punto inizia ad avere scrupoli di coscienza. Stiloso (come tutti i film di Fincher, del resto), meditativo e introspettivo The Killer segna il ritorno alle origini pulp del regista di Se7en, ma l’estetizzazione qui è totale. È un film che richiede immersione, forse non il miglior Fincher ma vi inchioda allo schermo con la sua calcolata atmosfera di tensione, come solo lui sa fare. Fan degli Smiths, facciamoci qualche domanda.

  • (c) Netflix

  • 2. Blue Eye Samurai

    La serie animata per adulti di Michael Green e Amber Noizumi, ambientata in Giappone nel periodo Edo del XVII secolo, che segue una samurai di etnia mista di nome Mizu in missione per vendicare i responsabili della morte di sua madre. Pollici ben alzati per le (cruente) scene di combattimento, i dettagli pittorici e un’animazione praticamente perfetta. È puro intrattenimento cinematografico. L’unica ragione per non vedere Blue Eye Samurai è se non vi piacciono i film d’animazione, ma che motivazione è?

  • (c) Netflix

  • 3. Nuovo Olimpo

    Roma, anni ’70. Enea (Damiano Gavino) e Pietro (Andrea Di Luigi) si incontrano su un set cinematografico e poi si ritrovano per caso in un cinema. Si innamorano ma il destino cattivo li separa. Com’è Nuovo Olimpo? Mettiamola così: Özpetek è un regista retorico, banale e grossolano, stavolta non fa eccezione. Viene il dubbio che neanche ci provi, perché ha capito che tanto la formuletta funziona lo stesso.

  • (c) Netflix

  • 4. The Crown 6

    Il ritorno dei nostri amici col loden e i Corgi. Dopo 6 stagioni la serie di Peter Morgan, vincitrice di un Emmy, sta per concludersi. L’ultimo capitolo di The Crown sarà diviso in due parti - quattro episodi nella prima parte e altri sei a dicembre - e incentrato sulla relazione fra la principessa Diana (Elizabeth Debecki) e Dodi Fayed (Khalid Abdalla), fino alla loro tragica morte e alle conseguenze che ne derivano. Staccate i telefoni e mettete su il tè. Earl grey, of course.

  • (c) Netflix

  • 5. House of Cards 

    A proposito di ritorni, a dieci anni dal suo debutto arriva su Netflix House of Cards, lo show cult (tra i produttori esecutivi c’era anche David Fincher che diresse fra l’altro alcuni episodi) con 8 nomination ai Golden Globe, tra cui uno vinto nel 2014 da Robin Wright come "Miglior attrice in una serie televisiva drammatica" e un altro conquistato l’anno dopo da Kevin Spacey come "Miglior attore in una serie televisiva drammatica" prima che lo travolgesse lo scandalo per le accuse di molestie sessuali (Spacey non prese parte alla sesta e ultima stagione), che influenzarono negativamente anche la serie. House of Cards, che racconta la spietata ascesa al potere del deputato degli Stati Uniti Frank Underwood, resta un prodotto solidissimo e brillante che ha ridefinito gli standard qualitativi della serialità di questo tipo. Mica poco.

  • (c) Netflix

  • 6. All the Light We Cannot See

    Sullo sfondo della Seconda guerra mondiale la storia di Marie-Laure, una ragazza cieca di nazionalità francese (l’esordiente Aria Mia Loberti), si intreccia con quella di Werner Pfennig (Louis Hofmann), un giovane soldato tedesco incaricato dal regime di Hitler di intercettare trasmissioni radio illegali. All the Light You Cannot See, la miniserie diretta da Shawn Levy, con attori del calibro di Mark Ruffalo e Hugh Laurie, si perde dentro un racconto di guerra pigro e convenzionale, con personaggi bidimensionali e stereotipati. Peccato perché le buone intenzioni ci sono ma sono realizzate male. Per gli amanti delle storie strappalacrime sotto ai bombardamenti e dei drammoni d’epoca la delusione sarà forse meno dolente.

  • (c) Netflix

  • 7. Sly

    Chiudiamo con il documentario incentrato sulla carriera di Sylvester Stallone come attore, regista, sceneggiatore. Sly, però, più che un doc su Stallone è una festicciola tra amici, una fiera della vanità, con l’ex Rocky che parla dei suoi più grandi successi e racconta la sua versione di tutto ciò che gli è accaduto finora nella vita (astenendosi dall’approfondire molti dettagli), e che vuole essere ricordato come autore piuttosto che come una star di Hollywood. Forse bastava la pagina di Wikipedia per questo ma ehi, nessuno ha detto che non ci si diverte.

  • (c) Netflix