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La fortuna e l'importanza delle parole

Dies Academicus 2014: "La libertà" secondo il premio Nobel Adolfo Pérez Esquivel e "la fortuna" secondo il Landeshauptmann Arno Kompatscher.
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"La parola è fondamentale, dobbiamo recuperarla, con una parola possiamo amare e distruggere ed essere letali come un'arma". Già, le parole sono importanti, soprattutto se a pronunciarle è Adolfo Pérez Esquivel, premio Nobel per la Pace nel 1980, un uomo che ha speso la vita a difesa dei diritti umani, anche a costo di torture e violenze. 
Giunto a Bolzano in occasione del Dies Academicus 2014 della Libera Università di Bolzano, Esquivel ha sottolineato l'importanza dell'istruzione e dell'educazione: "Non so perchè mi hanno dato il premio Nobel - ha confessato -  ma sono e resto un educatore. Educare non è solo diffondere conoscenza e informazione, ma è generare coscienza critica e diffondere idee di libertà". Parole che possono sembrare retoriche e persino banali, ma nel contesto in cui sono state pronunciate non lo sono sembrate per nulla. Perchè, è vero, Esquivel ha ricordato l'importanza della libertà e dell'amore, concetti e valori utilizzati troppo spesso a sproposito, persino per giustificare il loro contrario, repressione e odio, ma ha anche puntato il dito sul valore della differenza ("Siamo tutti diversi ma abbiamo tutti gli stessi diritti") e, soprattutto, sull'importanza di ogni singola parola. 
In effetti, tra le tante pronunciate durante la cerimonia, una ha colpito più delle altre, e l'ha pronunciata il Landeshauptmann Arno Kompatscher: "fortuna".
Una parola che il Presidente della Provincia ha utilizzato per invitare l'ateneo bolzanino a prendere una strada precisa, questa:  "Spero che l'Università di Bolzano sfrutti la fortuna che abbiamo, quella di vivere in una regione in cui si incontrano diverse culture, dove i confini contano sempre di meno e la collaborazione sempre di più".
Magari qualcuno non ci fa più caso, ma per la massima autorità provinciale, vivere a contatto con altre etnie e vivere in una terra di frontiera non è più un problema, ma una fortuna. Molti degli abitanti dell'Alto Adige/Südtirol sembrano non rendersene conto, mentre altri considerano le parole di Kompatscher vuote e senza un effettivo contenuto. Può darsi che questi ultimi abbiano ragione, ma "fortuna" suona comunque meglio di "problema". E le parole sono fondamentali...

Nel video che segue il saluto di Arno Kompatscher (in tedesco e in italiano) e la prolusione di Adolfo Pérez Esquivel (in spagnolo).