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Giustizia riparativa, c'è il piano

La Giunta regionale ha approvato il piano d’azione per il reinserimento sociale dei detenuti. Il presidente Kompatscher: "Costruire un ponte tra il carcere e la società".
carcere Trento
Foto: Cons. prov. Tn
  • È stato approvato dalla Giunta regionale il Piano d’Azione 2024-26, documento di pianificazione delle azioni da proseguire o avviare nel prossimo futuro, nell’ambito del Protocollo d'intesa “per il reinserimento sociale, per promuovere la salute e il benessere dei detenuti e per l’attuazione di misure volte all’umanizzazione della pena e al reinserimento sociale e lavorativo delle persone detenute e in esecuzione penale esterna, anche minori di età, dei dimittendi nel momento del reingresso nella società, delle persone sottoposte alle misure di sicurezza e per promuovere lo sviluppo di percorsi di mediazione penale e di giustizia riparativa, anche in fase esecutiva” sottoscritto ancora nel 2020 tra la Provincia Autonoma di Trento, Regione e Ministero della Giustizia.

    Le azioni del Gruppo Tecnico Operativo sulla Giustizia riparativa, coordinato dal Centro per la Giustizia Riparativa della Regione prevedono in primo luogo la prosecuzione della formazione e del confronto per il personale della Casa Circondariale, il Terzo settore e le persone detenute, con la finalità di creare un contesto favorevole allo sviluppo di programmi di giustizia riparativa e mantenere un dialogo con magistratura e avvocatura. Verrà poi consolidato lo sportello informativo sulla giustizia riparativa presso la Casa Circondariale, che ad oggi conta già 30 accessi, che hanno portato all'avvio di 3 programmi di giustizia riparativa per persone detenute. 

    È inoltre prevista la creazione di uno spazio interno alla Casa circondariale in cui sia possibile accogliere persone che partecipano a programmi di giustizia riparativa e, infine, la sperimentazione di dialoghi riparativi tra persone detenute e le loro famiglie.

    Il Centro per la Giustizia Riparativa della Regione collabora inoltre con il Gruppo Tecnico Operativo “Minori e giovani adulti", che a sua volta prevede una serie di azioni in vari ambiti, fra cui quello della giustizia riparativa. Per quanto riguarda la giustizia riparativa, che conta su una prassi ormai consolidata, è prevista una formazione congiunta per gli operatori della giustizia minorile dedicata all'implementazione delle novità della riforma Cartabia, e la sperimentazione di programmi dialogici che coinvolgono la comunità. Un'attenzione particolare sarà dedicata all'ambito dei programmi in caso di reati contro la libertà sessuale.

    "Questo piano rappresenta un impegno concreto per un sistema penale più umano e inclusivo – ha commentato il Presidente della Regione Arno Kompatscher – vogliamo garantire dignità e speranza a tutti, anche a chi ha sbagliato. Le iniziative previste mirano a costruire un ponte tra il carcere e la società, promuovendo il reinserimento e la giustizia riparativa come strumenti fondamentali per la coesione sociale e, più nel lungo termine, per una maggiore sicurezza della società stessa."