L'amore ai tempi dell'Erasmus

Lo strano caso della famiglia Loffreda. Lei studia, lui studia - ad Unibz - mentre il figlio impara i fondamentali.
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Julian Einar Loffreda, quattordici mesi compiuti, ha nome tedesco, secondo nome norvegese e cognome italiano. Il motivo è semplice: la madre sudtirolese ed il padre italiano si sono conosciuti in Norvegia, anche se lui è stato concepito in Canada. Capita in tempi di globalizzazione, un po' più bizzarro è che tutti e due i genitori siano studenti. La madre, Helga, all'Università di Vienna, il padre, Pasquale ad Unibz, dove studia Management del Turismo, dello Sport e degli Eventi a Brunico. Quest'ultimo, superato l'iniziale imbarazzo, accetta di raccontare i dettagli della sua vita da padre studente. Teme di "dire cose che sarebbe meglio non pubblicare" ma questo, ovviamente, rende tutto molto più interessante. Per metterlo a suo agio iniziamo dai dati anagrafici: "ho ventisei anni, sono nato a Piedimonte Matese in provincia di Caserta, ma sono cresciuto a Castello del Matese. Ho iniziato gli studi universitari in Scienza del Turismo alla Sapienza di Roma, ma dopo due anni mi sono accorto che la città non faceva per me. Sono quindi partito per l'Erasmus, destinazione Bergen, in Norvegia. Dovevo restare solo sei mesi, ma poi ci sono rimasto per altri quattro". Anche perchè, tra i fiordi, aveva conosciuto una ragazza di Caldaro, Helga, studentessa a Vienna. E' scattata la scintilla giusta. "Il rientro a Roma - precisa Pasquale - non è stato particolarmente gradevole. La Sapienza mi ha riconosciuto solo 12 dei 45 crediti accumulati in Norvegia e così ho definitivamente deciso che era il momento di cambiare aria. Nell'estate del 2011 sono venuto a Caldaro per stare con Helga e in quell'occasione ho fatto conoscenza con l'Università di Bolzano". 
In questo caso è scattata una scintillina e Pasquale ha deciso di lasciare il Tevere per il Rio Pusteria e di traslocare a Brunico. "Il trasferimento ha ridotto i miei primi tre anni di studi ad un semestre, ma questo non ha diminuito la mia soddisfazione per la scelta". 

L'avvicinamento alla casa di Helga è stato, però, solo teorico. Perchè lei, dopo Vienna era andata a studiare in Lussemburgo, mentre Pasquale ha vinto una borsa di studio per l'Università di Ottawa, in Canada: "Inizialmente avevo pensato di lasciar perdere, avevo confessato a Helga che la lontananza sarebbe stata eccessiva e che avevo paura di perderla, ma lei ha deciso di seguirmi. Ha sospeso gli studi e ha cercato lavoro in Canada". 
Questo straordinario amore senza confini si è però fatto prendere un pochino la mano e dopo qualche settimana oltreoceano Helga ha incominciato a sentire strane nausee. Non era il protrarsi del jet lag: "Abbiamo deciso di fare il test di gravidanza ed è risultato positivo. Metabolizzato l'evento abbiamo provato a gestirlo, ma in Canada non potevamo ottenere assistenza sanitaria gratuita e farci seguire dai medici canadesi ci avrebbe ridotto sul lastrico". Helga ha, quindi, deciso di tornare in Italia, in attesa che il "futuro papà" completasse il semestre a Ottawa. "Quando sono tornato in Italia la pancia di Helga mi è sembrata enorme - ammette Pasquale scrollando la testa - ma superato lo shock ho deciso di raggiungerla a Vienna dove stava studiando. Poi Helga è entrata ufficialmente in maternità. Ufficialmente, si fa per dire. Essendo studentessa non è che cambiasse molto, comunque da quel momento l'attenzione si è concentrata tutta sull'arrivo del bambino". Così, tre giorni dopo il compleanno di Pasquale, Julian Heinar  è venuto al mondo e, come da copione, ha ribaltato vita e priorità dei genitori. "La gestione del tempo è diventata ovviamente problematica. Helga è diventata mamma a tempo pieno e io ho provato a conciliare l'attività di padre con quella di studente, ho finito gli esami e ora sto preparando la tesi". 

La coppia vive ora nella casa dei genitori di lei e, grazie anche a qualche lavoretto, non hanno problemi economici impellenti. La vita universitaria di Pasquale è ovviamente cambiata. "Mi pesano un po' le scarse relazioni sociali. Girando per il mondo mi ero fatto molto esperienze e avevo amici di tutte le provenienze, ora ho molto meno tempo e comunque i miei compagni all'università sono qualche anno più giovani di me. Sono in punti diversi della vita e non mi ci vedo a condividere con loro i miei problemi di padre, non credo siano interessati alle mie notti passate a scaldare il biberon. Per fortuna, però, ad Unibz ho trovato l'ambiente internazionale e multiculturale che mi ha sempre affascinato. Sarà che non mi sono mai sentito italiano e sono sempre stato innamorato delle culture differenti...".  A quanto pare soprattutto di quella sudtirolese, tanto che Pasquale, una volta laureatosi, darà il cambio. a Helga. A quel punto lui farà il papà e lei terminerà gli studi a Vienna
Poi decideranno se continuare a girare il mondo insieme a Julian Einar.