Bus bolzanini a idrogeno alle Olimpiadi

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L’avventura locale H2 si arricchisce di un nuovo capitolo e questa volta riguarda i giochi olimpici ad Anterselva e la “sostenibilità” ad emissioni zero.
Si era partiti, infatti, con progetti ambiziosi. Nella delibera n. 611/2022, dedicata al “Brenner Green Corridor”, si era fatta una cospicua “lista della spesa” fra cui:
Acquisto di n. 48 veicoli (bus urbani ed extraurbani, shuttle-bus, pickup, ...) da utilizzare nell'ambito dei giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026 - 22,7 milioni di € - PNRR H2 Olympia Valley
A sette mesi dai giochi olimpici di Anterselva, questi mezzi sono stati acquistati? Visto che le auto H2 sono aria del passato, gli unici mezzi sarebbero bus. I tempi di attesa per avere questi bus, una volta ordinati, sono lunghissimi. Basti pensare ai bus acquistati da Sasa con fondi PNRR con la gara del settembre 2022 e che i bus lunghi H2 sono stati consegnati a novembre 2024, altri cinque della medesima gara stanno arrivando addirittura solo di recente. Perché lo scrivo si capirà più avanti.
Sappiamo che si sta realizzando una stazione di rifornimento a Brunico ma non c’è traccia della relativa gara ed i lavori sono stati affidati da Alperia, 4 i milioni di fondi PNRR indicati in una presentazione dell’IIT Hydrogen di Bolzano Sud ma l’idrogeno verrà prodotto altrove, probabilmente a Bolzano. Facile immaginare un costo alto dell’idrogeno alla stazione brunicenese. Anche su questo aspetto è stata fornita una spiegazione non del tutto convincente, leggasi altrettanto più avanti.
Lo scenario che si ricava dalle risposte avute in due tempi è di non facile comprensione. È un puzzle quasi rompicapo.
- Nella risposta all’interrogazione n. 659/2025 del Team K all’interrogazione sulla Olympic Hydrogen Valley si citano progetti che paiono avere poco a che fare con le Olimpiadi (copio e incollo: - Costruzione impianto di produzione di idrogeno a Bolzano Sud (Hydrogen Valley/Hub, - Costruzione di stazioni di rifornimento a Merano e Brunico nonché - Riqualificazione della stazione di rifornimento nel deposito SASA a Bolzano Sud - Coordinamento con vari stakeholder per sviluppo rete di distribuzione orientata al fabbisogno - Acquisto di mezzi (bus) a idrogeno da parte di SASA), in poche parole tutta la delibera del 2022 è uno zibaldone di iniziative e finanziamenti vari sotto il "cappello" del “Brenner Green Corridor”.
- alla domanda sui 48 mezzi a idrogeno olimpici, ci si inerpica in una spiegazione piuttosto singolare ma significativa: “Negli ultimi mesi sono stati messi in servizio 12 autobus a idrogeno/elettrici. Attualmente la flotta di mezzi a idrogeno ammonta a 12 Solaris Urbino 12 H2 e 9 Daimer eCitaro Fuel Cell. Entro 2025 saranno consegnati ulteriori 5 mezzi del tipo Caetano. Nella programmazione triennale SASA prevede di ampliare la flotta di mezzi H2 a ca. 35 entro il 2027. Tutti i mezzi saranno utilizzati nel regolare servizio di linea, a partire dall’immissione e anche dopo i giochi olimpici.” Praticamente già qui si capisce che i bus bolzanini/meranesi saranno impegnati per tre settimane in una “trasferta olimpica” ad Anterselva.
Ad una ulteriore richiesta di spiegazioni del Team K , arrivano queste risposte che confermano l’aspetto più da p.r. del progetto olimpico ad idrogeno:
- la conferma che i bus bolzanini/meranesi saranno impiegati durante l’Olimpiade pusterese: “Il trasferimento di bus a idrogeno da Bolzano per i servizi di trasporto delle Olimpiadi Milano-Cortina fa parte della strategia Olimpic Hydrogen Valley.” “strategia” piuttosto originale. Facile prevedere che a Bolzano, Merano e Laives circoleranno in quel periodo gli apprezzati, da Provincia e Sasa, bus diesel e diesel-ibridi, magari si finirà pure con il dover utilizzare qualche “residuato” a puzzolio.
- Si vogliono acquistare altri 9 bus (... ma cosa c'azzeccano con i giochi olimpici anterselviani-antholziani?) su cui si scrive che “Attualmente è pianificato l’acquisto di ulteriori 4 bus; con un acquisto di altri 5 bus si completa la previsione. L’adattamento del PEF (di Sasa, n.d.r.) è previsto al prossimo ciclo regolare.” (nota a margine: non si riesce più a capire nulla di quanti bus si andranno ad acquistare e di quale sia la programmazione).
- che “I tempi di consegna degli ultimi bus forniti giravano attorno a 10 – 12 mesi.”, affermazione facilmente smentita da quanto ho scritto più sopra e pure dal fatto che un’altra gara indetta da Sasa era andata deserta perché erano stati stabiliti tempi ristretti di consegna e relative penali in caso di mancato rispetto dei tempi previsti.
- sui costi dell’idrogeno a Brunico la risposta è, per certi versi, sorprendente: “I progetti co-finanziati dall’Unione Europea sono da considerare non esclusivamente dal lato economico, ma – come indica già la destinazione dei fondi dell’investimento 3.1 – sono progetti sperimentali e al momento più ecologicamente sostenibili; l’utilità sperimentale è data dalla possibilità di poter ‘analizzare il mercato nel tempo.” Parlare ancora oggi, nel 2025, di "progetti sperimentali" dell'idrogeno appare alquanto singolare stante lo sviluppo che c’è in Italia, grazie ai generosi fondi PNRR e, in parte in alcuni paesi UE, per la rete di distribuzione H2.
Olimpiadi, idrogeno ed emissioni zero: solo p.r.?
In estrema sintesi il progetto “Olimpiadi ad idrogeno” pare essersi trasformato solo in un’azione di p.r. per l’idrogeno locale sempreché non arrivi ancora da fuori regione, si potrebbe ipotizzare che i fondi a copertura dei costi preventivati nel 2022 (22,7 milioni di Euro) non siano mai arrivati per i giochi olimpici. I “48 mezzi” previsti per Anterselva-Antholz si può ben affermare che fossero solo un bel desiderio, diventato un incubo per la cessazione nel frattempo della produzione dei veicoli leggeri H2. Alla fin fine sarebbe una legittima curiosità apprendere chi ha inserito i 48 mezzi H2 nel programma provinciale delle Olimpiadi. D’altronde le “trasferte” dei bus H2 di Sasa sono ormai diventate routine visto che uno è stato utilizzato come “mezzo da parata” alla recente inaugurazione del distributore H2 a Carugate Est (Milano) a fine giugno.
Stazione H2 di Brunico: dopo le Olimpiadi... il nulla?
Si pone pure un’altra domanda: quali mezzi a idrogeno verranno riforniti dopo le Olimpiadi a Brunico? Una stazione destinata ad essere piena di… polvere e ragnatele? Se ciò avvenisse, difficile poter parlare di “investimento infrastrutturale”.
Il progetto “Olympic Hydrogen Valley” sembra sempre più una sorta di “remake” o continuazione di quanto accaduto in Val di Fiemme nel 2013 con i due bussetti a idrogeno e la stazione provvisoria H2 di Panchià poi smantellata e i due bussetti di TrentinoTrasporti finiti in una rimessa a prendere polvere.
In conclusione il pensiero corre sulle varie iniziative H2 per la mobilità. Mi paiono alte la probabilità di sonore spanciate, sia qui in A.A.-S. che nel resto d’Italia. Motivo fondamentale? I costi. Senza i contributi PNRR per l’idrogeno in A.A.-S., come per gli altri progetti in Italia, sarebbe stato buio pesto.
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