Un altro inverno senza neve?
Sembra quasi una maledizione. O, da un altro punto di vista, la più concreta conferma invernale dell’esistenza della Legge di Murphy.
Con il 1 dicembre - inizio del cosiddetto ‘inverno meteorologico’ - nuvole, freddo e precipitazioni sono di fatto svanite sull’Alto Adige dopo un autunno invece piovoso e variabile. Lasciando spazio ad un cielo azzurro con striature (naturali o artificiali) ed un clima per molti versi ancora una volta paradossale. Con una parvenza d’inverno nel fondovalle grazie al fenomeno dell’inversione termica e invece temperature insolitamente miti in montagna. E con i gestori degli impianti sciistici comunque a fregarsi le mani, confermando il senso degli ultimi enormi investimenti fatti per l’innevamento artificiale. Sposando la nuova frontiera dei cannoni ‘ecologici’, in grado di produrre neve a prova di temperature ‘autunnali’.
Certo è che anche quest’anno il rischio è che nel paesaggio invernale altoatesino di fatto a prevalere saranno le diverse tonalità del colore marrone. Con le lingue bianche delle piste a costituire solo un’eccezione alla regola.
La conferma del trend giunge dai meteorologi provinciali. Dieter Peterlin del Wetterdienst ha fatto i conti, sono infatti ormai già 15 i giorni consecutivi di alta pressione. Con la prospettiva di un leggero abbassamento delle temperature a metà settimana, accompagnate da alcuni fiocchi coreografici solo in valle Aurina. Dopo di che - carte meteo alla mano - l’alta pressione sembra confermarsi fino a Natale. Con buona pace di ogni stereotipo coreografico all’insegna del Bianco Natale.
Per capire quali sono le caratteristiche ormai consolidate da anni dell’inizio dell’inverno meteorologico basta dare un’occhiata esemplificativa ai grafici prodotto da due stazioni meteo a campione come Bolzano città (254m sul livello del mare) e Vernago in val Senales (1700 metri di quota). In comune vi è solo la quantità di precipitazioni: 0.