Gesellschaft | Merano

Ubuntu, la condivisione crea comunità

L’associazione interculturale di Merano lavora a sostegno dei cittadini stranieri attraverso attività di formazione, consulenza e sensibilizzazione, stimolando il territorio ad una maggiore apertura al cambiamento. Diversi i progetti in cantiere per il 2025.
progetto vite
Foto: La Strada-Der Weg
  • “L’obiettivo che ci siamo poste è realizzare uno dei princìpi cardine dell’interculturalità: favorire il dialogo tra due parti, in questo caso territorio e cittadini stranieri che qui vengono a costruire la propria vita”. Così Leila Grasselli spiega la motivazione che, dopo quindici anni di lavoro come consulente nell’ambito della migrazione, nel 2022 l’ha portata ha fondare l’associazione interculturale Ubuntu. Un processo, quello innescato dall’organizzazione di Merano, che si muove secondo due direttrici convergenti e che invita in primo luogo il territorio a mettersi in gioco e ad aprirsi, visto che – fa notare Grasselli – “spesso domina ancora la convinzione che siano solo le persone che provengono da altri contesti geografici e culturali a doversi adattare alla nuova realtà”. 

     

    Ubuntu intende favorire il dialogo tra territorio e “nuovi cittadini”.

     

    Il lavoro di Ubuntu guarda al lungo periodo e si articola in tre diversi ambiti di intervento: consulenza giuridica, accompagnamento lavorativo e sensibilizzazione. In collaborazione con l’associazione La Strada-Der Weg – capofila del progetto –, l’organizzazione interculturale contribuisce alla realizzazione di a V.I.T.E. (Viticulture Integration Training Empowerment), un corso di formazione in viticoltura per cittadini stranieri, giunto quest’anno alla terza edizione. La Strada-Der Weg si occupa della formazione, mentre Ubuntu si fa carico della consulenza giuridica e dell’inserimento lavorativo dei partecipanti. Grazie ai buoni contatti avviati con alcune aziende vinicole della zona, a oggi, sei percorsi si sono conclusi con un’assunzione. Nel 2025 l’offerta formativa in ambito viticolo di Ubuntu si amplierà grazie a InduLearn, una raccolta di materiale didattico semplificato con microlingua e teoria dell’ambito viticolo. Grasselli sta ultimando in collaborazione con Francesca Lasi, un’insegnante di italiano L2 specializzata nella ricerca sulla didattica dell’italiano in contesti migratori e sull’apprendimento della letto-scrittura in età adulta. “Ci siamo basate sul metodo induttivo, quindi sono le osservazioni dal contesto pratico e l’esperienza a condurre alla teoria – spiega Grasselli. – Le schede sono quasi pronte e ora stiamo lavorando a un sito web, così da dare a tutti gli interessati la possibilità di poterle scaricare o lavorarci online”.

  • Sei partecipanti del progetto V.I.T.E. sono stati assunti da aziende vinicole locali. Foto: Associazione Ubuntu Onlus
  • Quest’anno, inoltre, l’associazione di Merano allargherà il proprio campo di intervento con un progetto di sartoria riservato a cittadine straniere, realizzato in collaborazione con la Comunità Comprensoriale Burgraviato e Second-Hand-Shop GEKKO, servizio di riabilitazione lavorativanonché negozio nato col presupposto la raccolta e la vendita di vestiti ed accessori usati. “Se quello della viticoltura è un settore che conosciamo, perché il mio compagno e io abbiamo una piccola azienda familiare (GraWü) – spiega Grasselli –, quella del tessile è una strada del tutto nuova che non vediamo l’ora di percorrere”. Con il supporto di una sarta professionista, Ubuntu organizzerà corsi di formazione per un gruppo di donne che ha già una certa dimestichezza con il lavoro di cucito. Anche in questo caso, Grasselli si occuperà della ricerca e della mediazione con potenziali datori di lavoro nel settore della sartoria e della tappezzeria. 

     

    “Un conflitto, affrontato in modo costruttivo, consente a tutte le parti in causa di fare un passo avanti.”

     

    “Riteniamo fondamentale operare su più livelli, pertanto se ci occupiamo degli aspetti legati al lavoro, non possiamo trascurare le questioni burocratiche e i contatti con i privati che gravitano intorno a esso”, precisa la fondatrice di Ubuntu. A partire dallo scorso anno, infatti, l’associazione meranese ha messo le proprie risorse a disposizione della rete di servizi del Burgraviato e su invio si fa carico degli accompagnamenti di cittadini stranieri – circa una trentina di persone nel 2024 – a cui capita ancora di incontrare particolari difficoltà presso alcuni uffici. “Ci occupiamo di mediazione e attività di tutela dei diritti quando le istituzioni o determinati uffici si arroccano su decisioni del tutto arbitrarie – per esempio circa l’emissione del titolo di viaggio o il rifiuto di concedere l’iscrizione anagrafica, – a causa delle quali le persone rischiano di rimanere bloccate nel pantano della burocrazia”. 

  • Foto: Associazione Ubuntu Onlus
  • Parallelamente al lavoro di formazione e consulenza, Ubuntu non trascura i momenti di informazione e sensibilizzazione aperti alla cittadinanza. Insieme a Mairania 857 e Fondazione Upad, lo scorso 10 dicembre ha organizzato la serata “Umanità in cammino. I Balcani a piedi con i migranti”, che ha visto lo scrittore e giornalista Maurizio Pagliassotti ha raccontato il viaggio percorso a ritroso lungo la rotta balcanica. Per l’anno appea iniziato, invece, è in lavorazione un ciclo di incontri sull’’Afghanistan, che comprenda una panoramica storica sul Paese, le migrazioni che sono scaturite dai 40 anni di guerra e arrivare al tema della salute mentale. Ubuntu vorrebbe coinvolgere l’inviata di guerra Barbara Schiavulli per la parte storica e, in un secondo momento, dare direttamente voce a persone di diverse età che la guerra e la fuga l’hanno vissuta e si sentano a proprio agio nel parlarne, così da proporre un confronto tra generazioni diverse. 

    “Per creare comunità le occasioni di confronto sono necessarie, così come lo è il conflitto – conclude Grasselli. – Questo ancora oggi spaventa molti, ma si tratta di un processo naturale che, se affrontato in modo costruttivo, consente a tutti le parti in causa di fare un passo avanti”.