Politik | Il commento

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Enrico Lillo, coordinatore regionale di FI: “Ben venga la candidatura di Dado ma temo frammentazione dei partiti e strada spianata al centrosinistra”.

Ha fatto scalpore la notizia del convalescente presidente dell’Azienda di soggiorno e vicepresidente dell'Unione commercio Dado Duzzi come potenziale candidato sindaco del capoluogo altoatesino, per giunta con una sua lista: “Bolzano Nuova” da lui stesso definita  “interetnica, lontana dai partiti e trasversale”. La prima a felicitarsi e ad appoggiare pubblicamente (ma con riserva)  la candidatura di Duzzi è Forza Italia che, nell'arena politica preelettorale, annaspa alla ricerca di se stessa. Troveranno i loro eroi ciò che cercano? Nel frattempo il coordinatore regionale di FI, Enrico Lillo, fa sapere in una nota di essere lieto che “Dado” stia “recuperando bene e in fretta”.
Lillo interviene anche in merito alle dichiarazioni del papabile candidato “dalle quali si evince che la città è rimasta ferma a 10 anni fa, che c’è un forte disagio anche in alcuni ambienti che normalmente sono sempre stati vicini all’attuale maggioranza e che quindi, quanto noi andiamo denunciando da anni, non è solo ‘propaganda elettorale’ ma bensì la reale situazione sempre più insostenibile”.

Bene la disponibilità di Duzzi a “mettersi in gioco e a dare un contributo sostanziale nel tentativo di cambiare Bolzano, l’unico neo che intravedo è quello dell’ulteriore frammentazione dei partiti con la conseguente spianatura della strada ad un ennesimo governo di centro sinistra”. Così Lillo.

Non condivisa invece (ma sarebbe stato difficile presumere il contrario) la volontà di Duzzi di scansare partiti e ideologie, “mi permetto di ricordare che i partiti sono la voce del popolo, (almeno dovrebbero esserlo), - si legge ancora nella nota - il nostro in particolare che non è mai stato un partito ma solo un grande movimento di opinione, non esprime ideologie come quelli estremi, ma piuttosto esprime idee e raccoglie opinioni appunto, cercando di trasformarle in azioni politiche”.

Non manca poi l’affondo finale: “in ogni caso senza l’appoggio dei partiti, sarà molto difficile diventare sindaco di una città, in particolare di Bolzano e quindi credo che se non troveremo nello specifico, un modo per contrastare il PD e i suoi naturali alleati, la città di Bolzano sarà destinata a sorbirsi altri 5 anni di politica disperata”.