Wirtschaft | Acciaierie.

Un'impresa, una città, una provincia autonoma.

Se l'Autonomia ritrova nuovi amici.
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Parlare oggi di industria pesante non è cool. Eppure c’è a Bolzano, una fabbrica che fa parte del paesaggio cittadino da ottant’anni, le Acciaierie. La nostra Giunta Comunale le ha visitate ieri, mossa innanzitutto da preoccupazioni ambientali (rumori ed emissioni). Ha avuto informazioni sugli investimenti effettuati in questi anni in questo campo, ma avrà avuto certo modo di rendersi conto anche del patrimonio produttivo e professionale che le Acciaierie rappresentano per la città. Oltre ad aver creato lavoro per diverse generazioni di bolzanini, esse hanno tenuto il passo con la necessaria innovazione tecnologica. Oggi gli acciai speciali prodotti a Bolzano vengono esportati per il 75% e contribuiscono in modo signifcativo alla ottima performance dell’export altoatesino (nel 2014 un più 18,5% nel settore dei metalli di base). Ma, si sa, questo stabilimento porta il marchio di origine del periodo fascista e della italianizzaIone forzata dell’Alto Adige, evocando così un forte senso di diffidenza nella popolazione di lingua tedesca. Ebbene, ad ottant’anni di distanza dall’inizio della sua attività, si può ben dire che le Acciaierie si sono guadagnate la piena cittadinanza nel panorama della nostra Autonomia e particolarmente di quella finanziaria. Con i suoi 19,7 milioni di euro di imposte versate annualmente, le Acciaierie sono il secondo contribuente locale in ordine di importanza. Il 90% di queste imposte rientrano poi nel bilancio provinciale, a disposizione di tutta la comunità. Una impresa, una città, una provincia autonoma.