La verità su Piazza Matteotti?
“Piazza Matteotti era piena per svariati motivi. La gente era lì per il fenomeno mediatico Matteo Salvini, che da mesi appare quotidianamente in tutti i talk show politici televisivi, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Molti erano i curiosi, sicuramente la maggioranza erano sostenitori.”
Un’analisi accurata, quella apparsa qualche giorno fa sul blog di Antifa Merano, sui fatti dello scorso 5 maggio, e cioè quando l’indomita Lega si è presentata verde fiammeggiante sul palco allestito in Piazza Matteotti, guidata dal leader maximo Matteo Salvini. Soliti schemi, solita politica dal basso, solita impalcatura retorica contro gli immigrati. “Nel suo comizio [Salvini, ndr] ha esordito dicendo che Bolzano gli sembrava Beirut, dimostrando di non avere la più pallida idea di che tipo di città sia la capitale libanese”, riportano i blogger di Antifa che sottolineano: “E’ difficile contrastare un discorso irrazionale con argomentazioni razionali, è difficile contrastare la paura con la ragione. E Salvini, insieme ai suoi tirapiedi fascisti lo sa bene”. Anche l’intervento dei militanti di Casapound al comizio di Salvini viene dunque sviscerato a dovere nel post in questione.
“In molti, troppi, a Bolzano nell'ultimo decennio hanno ignorato o sottovalutato la presenza di neofascisti in città. […] I fascisti in generale e quindi anche CasaPound hanno da sempre questo doppio binario: da una parte una finta retorica “rivoluzionaria” e “ribellistica” dall'altra parte cercano di continuo legittimazione ufficiale da parte di partiti e istituzioni, provando ad entrarci in vari modi”.
E di come Casapound si sia incastrata alla perfezione nella piattaforma politica di Salvini parla anche un articolo apparso ieri su L’Espresso. “Con i ragazzi della Lega abbiamo un ottimo rapporto” dichiara Andrea Bonazza, neoconsigliere comunale di Casapound oltre che il più votato nel centrodestra bolzanino. Rincara la dose il vicepresidente di Cpi Simone Di stefano che, sempre all’Espresso, riferisce, in occasione dell’incontro tenutosi al Teatro Brancaccio di Roma: “Salvini non è il mostro che vuole dividere l’Italia in due, tre, quattro o cinque parti. Salvini è partito dalle periferie di Milano per andare al Sud a difendere i pescatori”. Lode all’eroe salvatore, insomma.
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