Gesellschaft | L'idea

Super Mario diventa rifugiato

Un giovane siriano crea un videogioco sulla falsa riga del popolare "Super Mario Bros" della Nintendo. Protagonista "Mario il rifugiato" che affronta contrabbandieri e polizia di frontiera.

Era uscito un mese fa e si chiamava “Call of Salveenee”, il videogioco che strizza l'occhio al più famoso “Call of duty”; protagonista l’”eroe padano” Matteo Salvini impegnato nella liberazione dei due Marò e nello scontro, a colpi di ruspa, con i nemici giurati "Zingherello", "Azziz" e "Terrone". Stavolta tocca invece a Super Mario Bros - che proprio oggi compie trent'anni: creato da Shigeru Miyamoto l'icona della Nintendo uscì in Giappone il 13 settembre 1985 -, fare da ispirazione per un videogame realizzato ad arte.

L’idea è venuta al 29enne siriano Samir Al-Mufti (che usa uno pseudonimo per motivi di sicurezza), rifugiato in Turchia dopo la morte di due fratelli nella guerra civile in corso nel suo paese d’origine. Il videogioco, che sta spopolando su Youtube, mostra un profugo siriano che intraprende un pericoloso viaggio dal proprio Paese verso l’Europa - paradigma dell’odissea delle centinaia di migliaia di migranti attraverso il Mediterraneo - ricalcando le avventure del gioco originale. Questa volta però, invece di saltare su funghi e tartarughe per arrivare a salvare la sua principessa, “Mario il rifugiato” deve vedersela con contrabbandieri e con la polizia di frontiera ostile, che vuole spedirlo in prigione ed impedirgli di raggiungere la bandiera dell’Ue e dunque l’agognata salvezza.