Politik | Il punto

Autonomie scomode

Enzo Bianco propone una "cura dimagrante" regionale e l'abolizione degli Statuti speciali, tranne che per Bolzano e Valle d'Aosta. La risposta di Albrecht Plangger.

“Proprio perchè credo nelle Regioni e in un federalismo più accentuato, ritengo che bisogna seriamente riflettere su una riduzione delle Regioni. Il loro numero eccessivo, così come l'ambito territoriale troppo piccolo di alcune, fanno sì che il federalismo basato sulle Regioni, come poteri di indirizzo legislativo, sia difficilmente attuabile”.

L’idea arriva dal presidente di LiberalPd, membro dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) nonché sindaco di Catania Enzo Bianco, che vorrebbe dunque ridurre il numero delle regioni a 7 o 8 macroaree, superare gli Statuti speciali, tranne che per Bolzano e Valle d'Aosta, trasformare le Regioni in enti ordinari ma “a geometria variabile inclusa una cura dimagrante per le burocrazie regionali”. 

Ha parlato di questo, Bianco, martedì 12 maggio nel corso di un'audizione in Commissione per le Questioni regionali, esprimendo una posizione personale e “non impegnando la linea istituzionale dell'Anci”.

Secondo il sindaco di Catania le ragioni storiche che hanno giustificato condizioni autonomistiche di favore oggi non esistono più. "Penso al Friuli Venezia Giulia, dove passava la 'Cortina di ferro', o la Sicilia e la Sardegna, dove c'erano movimenti indipendentisti accentuati". Ora, aggiunge Bianco, serve “una nuova filosofia delle competenze, con una geometria variabile più accentuata in alcune Regioni e meno in altre”.

Non è d’accordo con questa linea di pensiero il deputato SVP Albrecht Plangger che afferma in una intervista sul Tageszeitung di oggi: “così non va bene, se vengono toccate le altre autonomie speciali nemmeno per noi è un fatto positivo. Se tolgono qualcosa agli altri la gente allora dirà che devono toglierla anche a noi. Dobbiamo quindi continuare a stare all’erta”.