Chronik | La sentenza

Finito il sogno olimpico di Schwazer

La Corte federale svizzera nega la sospensione della squalifica di otto anni comminata dal Tas nel 2016. È l’addio ai Giochi di Tokyo per il marciatore altoatesino.
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Foto: süddeutsche zeitung

Caso chiuso. Alex Schwazer non potrà prendere parte alle prossime Olimpiadi di Tokyo. Il Tribunale federale svizzero ha infatti negato la riapertura del processo sportivo e la sospensiva della squalifica di 8 anni a carico dell’atleta altoatesino per recidiva al doping, comminata dal Tas di Losanna nell’agosto 2016. Una sentenza arrivata dopo i no di World Athletics, Wada e dello stesso Tribunale arbitrale dello Sport.

Di regola e per costante prassi nelle controversie come quelle in esame l’effetto sospensivo o altre misure cautelari entrano in considerazione soltanto se, sulla base di un esame sommario dell'incarto, il rimedio di diritto pare molto verosimilmente fondato” e “nel caso concreto tale presupposto non è adempiuto”, sentenzia il verdetto, datato 11 maggio e firmato dalla giudice Christina Kiss.

Delusione viene espressa da Gerhard Brandstätter, avvocato difensore del marciatore di Racines: “È davvero un peccato perché Alex era in una forma eccellente” commenta il legale all’Ansa. “Alex ormai ha 36 anni e in questi anni si è fatto le ossa. Si è definitivamente reso conto che esiste un mondo chiuso che è compatto contro di lui”. Brandstätter si è detto amareggiato da Tas, Wada e World Atletics che “dovrebbero essere super partes”.

Schwazer potrebbe ancora fare ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, ma con tempi lunghi che ormai non consentirebbero la partecipazione dell’azzurro a Tokyo 2021.