Politik | Il punto

Ricomincio da tre

Crollo degli iscritti, mancanza di fondi, scandalo vitalizi e polemiche sulla riforma della sanità: le grane di una SVP tutta da reinventare.

Per chi non è nato e vissuto in Alto Adige la SVP è perlopiù il nome in calce ai sondaggi televisivi monopolizzati dalle corazzate partitiche, un nome difficile da pronunciare per qualsiasi carismatico anchorman che puntualmente scivola su qualche ostica consonante. Eppure, nell’ondivaga inflessione delle preferenze elettorali che manovra di continuo i vertici della “classifica” politica, il Partito Popolare Sudtirolese stava “come torre ferma che non crolla giammai la cima per soffiar de’ venti” (giusto per scomodare Dante).
A forza di soffiare, tuttavia, qualche scricchiolio nella struttura portante si inizia minacciosamente a sentire.

Il tasto dolente è in primis il forte calo dei tesseramenti; la SVP, difatti, che a breve renderà pubbliche le cifre ufficiali, teme una riduzione degli iscritti del 30%. Bisognerà capire quindi quanti di quei 50.000 che si contavano nel 2013 riconfermeranno la loro fiducia al partito, tenendo conto che i debiti hanno oramai superato i 5 milioni di euro. Dura presa di posizione, inoltre, con i membri eletti che da anni non versano le quote: se non pagheranno le loro spettanze entro il 30 novembre non potranno candidarsi alle elezioni comunali nella primavera del 2015, cosa che ha chiarito a dovere l’Obmann Philipp Achammer, elogiando viceversa coloro i quali hanno sempre erogato regolarmente e costantemente i loro contributi:

„Dafür und für ihren Einsatz vor Ort gebührt ihnen ein großes Dankeschön. Unsere Gemeindemandatarinnen und -mandatare sind neben den Ortsausschüssen die ersten Ansprechpartner für die Anliegen der Bevölkerung und übernehmen somit eine wesentliche Funktion innerhalb der Südtiroler Volkspartei“.

Le cause di questa parabola discendente sono con tutta probabilità da ricercarsi nello scandalo dei vitalizi dei consiglieri regionali (che aveva disgustato i militanti a tal punto che il tesseramento era stato a suo tempo sospeso per diversi mesi) e nei tagli previsti dalla contestata riforma della sanità in nome della spending review provinciale. I malumori della “base” e le massicce proteste dei giorni scorsi contro le chiusure o i ridimensionamenti in particolare dei reparti di ginecologia e ostetricia degli ospedali di San Candido e Vipiteno (dove il sindaco Messner ha minacciato di strappare la tessera del partito) non hanno certo reso vita facile all’assessore Martha Stocker e alla SVP tutta che insiste, spaesata, sulla linea del dialogo aperto al fine di trovare proposte utili per una rapida risoluzione della questione.

La prossima mossa, ora, è l’incontro della Landesrätin insieme a Renate Gebhard e Albrecht Plangger con il ministro della salute Beatrice Lorenzin, fissato per il 22 ottobre a Roma. La delegazione discuterà con il membro di governo la necessità di applicare alcuni cambiamenti alla gestione del sistema sanitario altoatesino. Data la natura montuosa della regione e l’esiguità della sua superficie, infatti, è opportuno – fanno sapere gli esponenti SVP - rivedere le condizioni relative alla soglia minima dei parti (stabilita a 500 l’anno) e al servizio specialistico H24 nei punti nascita più piccoli. Decisioni che la rappresentanza femminile del partito, specialmente, attenderà con il fiato sospeso.

Ricomincio da tre” era il titolo di quel fortunato film di Troisi, ecco forse proprio da zero no, ma da qualche parte la Volkspartei dovrà ripartire per rimettere insieme i pezzi. La speranza, evidentemente, è sempre l’ultima a tirare le cuoia.