Wirtschaft | Caso Twenty

“Ci saranno richieste di risarcimento”

L’Unione commercio turismo servizi Alto Adige prende posizione sulla sentenza che ha riguardato il centro commerciale Twenty: “Le aziende devono potersi fidare”.
Philipp Moser
Foto: Hds-Unione

La recente sentenza del Consiglio di Stato non sorprende l’HDS, L’Unione commercio turismo servizi Alto Adige, che oggi (14 ottobre) prende posizione sul caso Twenty.

“In Alto Adige l’attività del commercio al dettaglio è regolamentata dalle leggi sull’urbanistica e sul commercio, che stabiliscono dove è permesso esercitare il commercio al dettaglio e dove no. Questo è un fatto - afferma il presidente dell’Unione Philipp Moser - Il motivo è chiaro: il commercio al di fuori dei centri urbani indebolisce l’attività economica di paesi e città e, di conseguenza, la vivacità e la qualità della vita degli stessi”.

Le aziende devono potersi fidare del fatto che le autorizzazioni e le licenze concesse abbiano poi anche un’effettiva validità

Al contempo, ribadisce Moser, di conferma la  necessità della certezza del diritto, lamentando i lunghi tempi - quasi dieci anni - per ottenere una sentenza definitiva: “Le aziende devono potersi fidare del fatto che le autorizzazioni e le licenze concesse abbiano poi anche un’effettiva validità. A prescindere da come andrà a finire, da una parte o dall’altra saranno presentate ingenti richieste di risarcimento al Comune e alla Provincia” preannuncia il Presidente  Moser. sottolineando come questa sentenza vada a ripercuotersi in ultima battuta sulle tasche dei contribuenti.

Ciò, a sua volta, avrebbe ulteriori effetti negativi sull’intero tessuto commerciale dell’Alto Adige

Il timore dell’Unione è che ora la Politica conceda ai ricorrenti l’autorizzazione all’apertura di nuove superfici commerciali in zona produttiva. “Ciò, a sua volta, avrebbe ulteriori effetti negativi sull’intero tessuto commerciale dell’Alto Adige, a carico dell’attrattività e della vitalità dei nostri centri urbani”.
A tal proposito preoccupano i dati sulla rilevazione dei locali sfitti esistenti nel capoluogo: a marzo 2021 risultano infatti 189 locali produttivi sfitti, situati a piano terra, e utilizzabili per attività commerciali, gastronomiche e dei servizi – la maggioranza dei quali (91) nei quartieri Europa-Novacella-Casanova e, a seguire, nel quartiere del centro storico (56). Un totale di nem 13.531 metri quadrati, un risultato che confermerebbe che ulteriori superfici commerciali di nuovo sviluppo risulterebbero del tutto obsolete.