Zona vip al Druso, dubbi sulle cifre
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Il 10 dicembre Comune di Bolzano ed FC Südtirol hanno sottoscritto la concessione di valorizzazione dell’area "ospitalità” che si trova al 2° piano dello stadio Druso, per l’utilizzo della stessa da parte della società biancorossa per un periodo di 15 anni. L'FC Südtirol si accollerà dunque tutte le spese per il completamento della “zona business- hospitality“, posta al secondo piano della struttura sportiva, nonché della cucina industriale al piano terra coi relativi locali di servizio e del fan shop, per complessivi 1.080 m² realizzati al grezzo. Una notizia attesa dalla prima partita in serie B della squadra biancorossa.
Secondo il consigliere della Civica Claudio Della Ratta "c’è però da comprendere ora se sono corretti i valori attribuiti all'assegnazione della Vip Lounge dello Stadio Druso".
Nel bando del 2022, che prevedeva costi totali per circa 2,5 milioni e ricavi per oltre 4 milioni di euro, l’amministrazione comunale aveva richiesto per la gestione dell’intero stadio, inclusi partite ed eventi collaterali, un corrispettivo di 2.300.000 euro all’anno, a cui si aggiungevano 120.000 euro annui per la ristrutturazione della zona VIP (a carico di chi vinceva la gara), per un totale di circa 2.400.000 euro all’anno. Da questa cifra andavano detratti 250.000 euro quale contributo del Comune alle spese complessive. Quindi il costo totale a carico del vincitore della gara (andata allora deserta) era pari a circa 2,15 milioni di euro.
Tuttavia, nella ricostruzione fatta dal consigliere, "con l’assegnazione diretta all'FC Südtirol, la cifra è drasticamente scesa a 400.000 euro annui: 240.000 euro per le partite (da notare che solo per il mantenimento del terreno di gioco il Comune spende 190.000 euro all'anno) e 160.000 euro per la gestione delle attività collaterali come ristorazione e utilizzo degli spazi per eventi.L'assegnazione diretta all'FC Südtirol a condizioni significativamente inferiori (1,7 milioni di euro all'anno in meno) rispetto al bando iniziale per Della Ratta "solleva dubbi sulla corretta valutazione economica iniziale e sull'aderenza ai principi di trasparenza e tariffe di mercato. Se la valutazione economica del bando iniziale fosse stata (come si immagina) sovrastimata, sarebbe opportuno ammetterlo e chiarire come siano stati ridefiniti i nuovi parametri economici".