Politik | Decisioni

Don’t call me “Doktor”

I Verdi chiedono di fare chiarezza sull’uso dei titoli accademici. La mozione è stata in parte accettata e in parte respinta dal consiglio provinciale.

“Un ‘dottore’ non è sempre un ‘Doktor’: le istituzioni provinciali dovrebbero perseguire severamente chi usa impropriamente questo titolo accademico”.

Questo l’oggetto della mozione presentata oggi, 15 luglio, in consiglio provinciale da Hans Heiss dei Verdi. La suddetta mozione si articola in tre punti: 

1. Ridefinire la situazione giuridica dell’uso dei titoli di studio in collaborazione con i propri uffici legali e con la Libera Università di Bolzano;

2. Redigere una circolare formulata con chiarezza, da diffondere in modo adeguato all’interno della propria amministrazione e degli altri enti provinciali nonché nelle scuole e fra l’intera popolazione;

3 (emendato). Sollecitare i dirigenti dell’amministrazione provinciale, di altri enti della Provincia e della scuola a vigilare sull’uso dei titoli di studio, che deve corrispondere agli standard europei, previa verifica giuridica, provvedendo alla loro applicazione.

Secondo il primo firmatario Heiss (gli altri sono i colleghi verdi Brigitte Foppa - la quale ha sottolineato che non è giusto abusare di titoli che richiedono nel conseguimento grande fatica - e Riccardo Dello Sbarba) il titolo “Dr.” può essere usato solo da chi ha svolto un dottorato di ricerca che dura 4-6 anni; accade spesso, infatti, che i laureati in Austria vengano appellati in Italia come “Doktor” anziché “Magister”.

Favorevoli a far chiarezza sull’”ontologia” del titolo accademico Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) che ha parlato di “abuso” di tali titoli e Pius Leitner (Die Freiheitlichen), secondo cui va garantito l’uso corretto del titolo. Mozione da sostenere anche per Tamara Oberhofer (Die Freiheitlichen).

Albert Wurzer (SVP) condivide in parte il contenuto della mozione ma ne sottolinea la difficoltà dell’applicazione. Stesso scetticismo - soprattutto nel caso dell'amministrazione pubblica dove ci sono persone con titoli ottenuti in Paesi diversi - esprime anche Waltraud Deeg (SVP), secondo la quale la cosa migliore sarebbe fare come a Bruxelles, ovvero rinunciare ai titoli accanto ai nomi. Secondo il presidente Arno Kompatscher la questione dei titoli è molto complessa; il Landeshauptmann ha dunque accolto la mozione chiedendosi però se i punti (2) e (3) siano effettivamente attuabili.

"In nessun’altra regione c’é un abuso di titoli accademici come in Alto Adige", ha replicato Heiss, ammettendo una possibile difficoltà di praticabilità della mozione, ma sottolineando la necessità di fare chiarezza sull’argomento. 

La mozione è stata votata per parti separate: le premesse sono state respinte con 5 sì, 19 no e 6 astensioni, la parte (1) accolta con 26 sì, 2 no, 3 astensioni, la (2) con 26 sì, 2 no e 3 astensioni, la parte (3) respinta con 15 sì, 15 no e 1 astensione.