Politik | Wirtschaft | Acciaierie Valbruna

Nuovo bando, vendita o trattativa

Oggi i sindacati hanno incontrato il vicepresidente provinciale Galateo, che ha presentato i tre scenari per il futuro delle Acciaierie Valbruna nel momento in cui l'attuale bando dovesse andare deserto. Spunta anche la trattativa diretta.
acciaierie valbruna
Foto: Seehauserfoto
  • Si prospettano tre nuovi scenari per il futuro delle Acciaierie Valbruna. L'azienda siderurgica della famiglia Amenduni, che da 30 anni occupa i terreni della ex Falck, sembra non avere intenzione di partecipare al bando provinciale, che mette a gara il diritto di superficie per i prossimi 50 anni e che ha un valore di 150 milioni di euro. Di conseguenza, il bando provinciale che scadrà il 15 gennaio 2026 - a cui non ha aderito nessun'altra azienda - andrà deserto. A quel punto, la Provincia potrebbe pubblicare un nuovo bando, magari con una durata inferiore così da ridurne il valore, oppure aprire una trattativa diretta con gli Amenduni o, persino, vendere i terreni, cedendo un asset strategico. 

  • Marco Galateo: "Svolgere oggi una trattativa diretta non sarebbe possibile perché la legge europea e i parerei legali richiesti non lo consentono. Si potrà invece una volta che il bando è andato deserto". Foto: Dalla Serra/SALTO
  • A fare il quadro sugli scenari futuri, senza sbilanciarsi, è il vicepresidente della Provincia nonché assessore allo sviluppo economico Marco Galateo, che oggi pomeriggio ha incontrato i sindacati delle 580 tute blu che lavorano presso la sede di via Volta a Bolzano. "Ho fatto sapere loro che la Provincia è vicina alla situazione emotiva dei lavoratori. Anche venerdì la Giunta ha voluto ribadire l'importanza della continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento", dice Galateo che conferma che la Provincia attenderà la scadenza del bando prima di prendere delle decisioni. "Non ritireremo il bando, anche perché Valbruna non ha chiesto la sospensiva e potrebbe ancora partecipare. Portando la gara a termine, visto che eventualmente può partecipare solo Valbruna, la Provincia si troverà di fronte a tre scenari: rifare il bando per il diritto di superficie, alla luce del fatto che l'attuale bando è andato deserto, cedere la proprietà attraverso una nuova gara oppure fare una trattativa diretta. Quest'ultima opzione oggi non sarebbe possibile perché la legge europea e i parerei legali richiesti non lo consentono. Una volta andata deserta la gara, però, si potrebbe svolgere".

    La Provincia non può ancora comunicare le intenzioni future, vista la gara in corso. Intanto, la situazione di incertezza ha portato alle dimissioni di alcuni lavoratori. Secondo quanto comunicato da Marco Bernardoni, di Fiom/Cgil, il numero dei dipendenti di Valbruna che si sono dimessi in quest'ultimo periodo sarebbe salito a dodici. 

  • Marco Bernardoni: "Noi abbiamo chiesto di andare in trattativa diretta, ma subito! Non tra un mese quando finisce la gara". Foto: CGIL
  • Bernardoni durante l'incontro con Galateo ha ribadito la posizione dei lavoratori: "Noi abbiamo chiesto di andare in trattativa diretta, ma subito! Non tra un mese quando finisce la gara. Già in passato abbiamo pregato la Giunta di superare la burocrazia, venendo incontro ai lavoratori". 
    I sindacati Cgil, Cisl e Uil stanno organizzando una nuova manifestazione per i primi giorni di gennaio, sulla scia di quanto già fatto il 7 ottobre, sempre nel capoluogo, con i colleghi della sede vicentina di Valbruna. In merito alle dimissioni che aumentano, Bernardoni commenta: "Si tratta anche di persone con alta professionalità dunque difficili da rimpiazzare. Sarà un trend che continua perché non abbiamo certezze".