“La convivenza sta funzionando”
La pulizia settimanale con il senso di decoro che porta negli ambienti comuni. La riparazione tempestiva del tubo che si rompe all’interno di un appartamento, dell’ascensore o della caldaia necessaria per acqua calda e riscaldamento. Sono tanti gli interventi che le amministrazioni condominiali altoatesine cercano di garantire, anche in questi giorni di quarantena per il coronavirus, a beneficio dei circa 250.000 altoatesini, la metà della popolazione totale, residenti nei caseggiati. Marco Lombardozzi, presidente di Anaci in Alto Adige, associazione di categoria del settore, evidenzia come la risposta alle nuove regole data finora sia stata positiva e sollecita al contempo le autorità a garantire i servizi essenziali di pulizia e riparazione. “Nei controlli stradali - precisa - va tenuta in conto la necessità di movimento sia degli addetti alle pulizie, coloro che ancora sono disposti a lavorare, sia di tutti i tecnici manutentori”.
Litigiosità in calo
Lombardozzi, in forza allo studio 3A di Bolzano, guida la sezione altoatesina dell’associazione che rappresenta 153 gestori, per circa il 30% dei 7.000 condomini presenti sul territorio. Il primo commento va alla risposta delle migliaia di abitanti dei caseggiati, costretti come tutti a rispettare l’#iorestoacasa lanciato dal governo per contenere l’epidemia.
Per il momento non ci sono emergenze e la litigiosità risulta perfino inferiore rispetto al periodo pre-quarantena, le persone hanno capito (Marco Lombardozzi, Anaci)
Il restringersi dell’orizzonte al cortile del proprio palazzo non ha fatto venire meno le regole di buona convivenza, almeno a sentire l’amministratore. “Per il momento non ci sono emergenze e la litigiosità risulta perfino inferiore rispetto al periodo pre-quarantena, le persone hanno capito. Ci arriva qualche lamentela per i bambini che giocano o per il cane del vicino, ma meno di quanto pensassimo” afferma il professionista. “Tuttavia in questa fase, a maggior ragione vista la necessità per tutti di rimanere in casa, occorre garantire, se non migliorare i servizi che già si svolgono in condizioni normali. Alludo alla pullzia degli spazi comuni e dunque alla loro igiene, con la sanificazione di corrimano, tasti dell’ascensore, superfici in metallo, plastica e vetro”.
Pulizie e interventi di riparazione
C’è però un problema di manodopera, naturale visto il rischio che corrono tutti quanti i lavoratori in questo momento. “Faccio un appello come Anaci - prosegue Lombardozzi -. Già ci sono meno aziende attive in questo momento e meno addetti disposti a lavorare. Ma le persone che intendono farlo devono poter agire: non deve succedere qui quello che è successo in altre città, e lo so perché siamo in contatto con colleghi di tutta Italia. Alludo al fatto che ci sono stati addetti delle pulizie sanzionati perché si stavano spostando in un’altra città, per lavoro. La direttiva non è chiara, ma le autorità devono garantire il movimento di chi si sposta per ragioni professionali”.
Chi si muove per ragioni professionali, penso agli addetti alle pulizie oppure a idraulici e tecnici, non va sanzionato nei controlli stradali
Secondo aspetto, non meno importante, le riparazioni e manutenzioni straordinarie. Dall’intervento per l’ascensore rotto a quello per il tubo che si rompe. Casi in cui un intervento efficace e tempestivo risulta anche un’assicurazione per il senso di normalità - come i supermercati aperti - utile a combattere l’ansia da coronavirus. “Anche in queste situazioni - aggiunge il presidente Anaci - i controlli stradali delle forze dell’ordine devono tenere conto della necessità degli spostamenti di idraulici, elettricisti, operai, tecnici. Ripeto inoltre che si fanno comunque solo gli interventi necessari: le imprese edili in questa fase non entrano negli appartamenti, ma se si rompe un tubo e magari nell’immediato sono intervenuti i vigili del fuoco, occorre in ogni caso entrare e dare una sistemazione per tutelare la vivibilità dello spazio”.
Sono tutti interventi che fanno parte dell’ordinaria amministrazione. “Solo nel fine settimana - ricorda - il mio studio che ha 200 condomini ha gestito 5 interventi, per blocchi di caldaia o altro. Sono persone che hanno avuto necessità, non si poteva ritardare”.
Un aiuto ai vicini più anziani
Un invito infine a mantenere se non rafforzare le regole di buon vicinato, rispettando però tutte le precauzioni anti-contagio: “Facciamo tutti mente locale, nei condomini, sugli anziani che potrebbero avere bisogno di aiuto - conclude Lombardozzi -. Evitando il contatto fisico, ma telefonando o chiamando dal balcone per chiedere se hanno bisogno di qualcosa, la spesa ad esempio. Possiamo sempre dare un aiuto a chi vive vicino a noi”.