È questa la Bolzano che vogliamo?
La funzione primaria dell’Urbanistica è di attuare una pianificazione attenta agli ecosistemi, all’economia, al patrimonio culturale e paesaggistico, finalizzata a uno sviluppo sostenibile e al benessere di tutte le cittadine tutti e di tutti i cittadini.
Il “neoliberismo economico”, in questi ultimi anni in forte e incontrollata crescita, ha costretto “la città pubblica”, tra la mancanza di risorse economiche e una forte pressione messa in atto dalla finanza speculativa, spesso a prendere accordi con i privati.
“La città pubblica” diventa così un mero “conto economico” dove il Privato vede ovviamente solamente i progetti d’investimento, con l’unico scopo di massimizzare i profitti.
L’ascolto dei cittadini, dei loro reali bisogni, le vere necessità di riqualificazione, i disagi sociali nei quartieri, la mobilità, non sono più al centro, ma passano in secondo piano. Anche le piccole imprese, che sono state sempre la forza della nostra economia falliscono, a causa delle cosiddette “liberalizzazioni”; il moltiplicarsi di grandi centri commerciali fuori misura, così lontani dagli obiettivi di benessere, sostenibilità, riduzione del CO2, intervengono pesantemente sulla vita dei negozi di vicinato, che si vedono costretti a chiudere rendendo di conseguenza i quartieri più vuoti e pericolosi.
Questa logica porta a cancellare le regole dell’Urbanistica mettendo a grave rischio i territori urbani e l’ambiente in cui viviamo. Annullando la partecipazione, si amplia quell’ insoddisfazione e l’allontanamento della popolazione dalla politica.
Bolzano, che è una città bellissima, con una storia importante e una solida cultura urbanistica. Qui son ben riconoscibili la città storica, la città ottocentesca, la città fascista/razionalista, le successive espansioni consolidate degli anni ‘70 e ‘80 e i nuovi quartieri degli anni ‘90; e questo è il patrimonio e l’identità storico-culturale!
Bolzano, il cui territorio è stato governato da pianificatori, politici e tecnici come Altmann, Perathoner, Piacentini, Piccinato, Vittorini e Silvano Bassetti, grande urbanista che ha avviato la riqualificazione dell’Areale ferroviario e lasciato documenti e indicazioni e idee su cosa indicava essere le “tre eccellenze”: l’eccellenza urbanistica, l’eccellenza ambientale, l’eccellenza partecipativa; e questo è la pianificazione urbanistica!
Bolzano ha un paesaggio rurale salvaguardato anche grazie all’urbanista Alfons Benedikter che contribuì a tutelare il territorio, a difendere così la natura e la popolazione, con grande senso civico e obbligo morale verso le generazioni future; e questo è lo sviluppo sostenibile che guarda ai bisogni e al benessere di tutte e tutti!
Il 23 luglio 2015 il Consiglio comunale ha votato democraticamente contro il progetto di un centro commerciale che vuole cementificare un Parco pubblico storico per mezzo dell’articolo 55 quinquies della legge provinciale sull’urbanistica. Tale progetto e l’articolo su cui si basa hanno dimostrato di essere un totale fallimento, perchè di nessun interesse pubblico, perchè non hanno accelerato i tempi, e perché hanno portato una pressione inaccettabile sui decisori politici. L’articolo 55 quinquies/ Lex Benko è un disastro perché fa passare come ineluttabile l’abdicazione della pianificazione pubblica, a favore di veloci soluzioni di “riqualificazione” da parte di privati che promettone “regali” e soldi in cambio di proprietà e terreni pubblici.
È questa la Bolzano che vogliamo? Fermiamoci a riflettere!
Maria Laura Lorenzini architetto e consigliera comunale