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“Non sono di destra”

La Civica bilancerà la maggioranza anche senza un assessore, assicura Angelo Gennaccaro: “Siamo i più vicini alla SVP di Kompatscher. Io candidato sindaco? Mai dire mai”.
Angelo Gennaccaro
Foto: Seehauserfoto
  • Noi ci siamo: abbiamo fatto una scelta di responsabilità, verso la comunità di lingua italiana e verso il Presidente Kompatscher, cui diamo grande fiducia. Non ci sono molte alternative all’interno del nostro sistema autonomista, forgiato da un legislatore che all’epoca non ha previsto uno scenario politico del genere”. Angelo Gennaccaro parla a ruota libera a SALTO sulle trattative che hanno portato la sua Civica “fuori” dalla Giunta provinciale ma in ogni caso dentro il perimetro della maggioranza, a fianco di SVP, Fratelli d’Italia, Lega e Freiheitliche. Intanto l’ex assessore della città capoluogo glissa (“democristianamente”, dice con una battuta) alla domanda se nella trattativa di Giunta sia entrato o meno il tema della sua candidatura a sindaco di Bolzano.

    SALTO: Consigliere Gennaccaro, è alleggerito dall’accordo finalmente raggiunto dopo settimane di trattative?

    Angelo Gennaccaro: Non mi fermo da quando è iniziata la campagna elettorale, cioè da agosto, quando ho deciso di candidare. La trattativa è stata lunga, estenuante e pressante: la notte non dormivo, finivamo a contrattare anche alle 4 di notte, per intenderci. Speriamo il processo si concluda con la elezione del Presidente e poi si inizi finalmente a lavorare per la Provincia. 

    Di fronte a ministri e grandi potenze romane, il peso di una Civica è minore. Sbloccare la situazione ci è sembrato “liberatorio”, altrimenti sembrava un Beautiful troppo lungo.

    Ed è soddisfatto dall’esito della trattativa, nonostante il “passo di lato” che comporta la sua rinuncia all’assessorato provinciale?

    Siamo persone ragionevoli, a prescindere dai posizionamenti politici, e in politica deve prevalere la ragionevolezza. Le posizioni erano chiare, ma in ballo c'era il secondo assessore italiano. Nonostante incomba il ricorso di Sven Knoll, c’è stata la chiara disponibilità del partito di maggioranza relativa a dare questa seconda posizione, se tutto il gruppo italiano avesse trovato un accordo. Sarebbe stato ridicolo se facevamo la figura degli italiani che non riescono a mettersi d’accordo. Essendo un accordo incentrato sulla partita dell'Autonomia, legata al ripristino delle competenze autonomistiche, di fronte a ministri e grandi potenze romane il peso di una Civica è minore, per quanto possa avere bravi amministratori e abbia fatto un buon risultato. Sbloccare la situazione ci è quindi sembrato “liberatorio”… altrimenti sembrava un Beautiful troppo lungo.

    Ha pesato il non avere un interlocutore romano alle spalle, contrariamente a Bianchi e Galateo?

    Assolutamente. Sappiamo però di rappresentare nei Comuni, e nella vicinanza all'area popolare, i partner più vicini al presidente Kompatscher. Siamo il partito più prossimo a livello valoriale in questa geografia politica in continuo mutamento, dove non ci sono più le certezze partitiche e politiche di una volta. E, sino a prova contraria, la SVP rappresenta il punto d’equilibrio all'interno del nostro sistema istituzionale.

    Nella vicinanza all'area popolare, siamo i partner più vicini al presidente Kompatscher, il partito più prossimo a livello valoriale in una geografia politica in continuo mutamento.

  • Vertice di maggioranza: il primo incontro della futura coalizione SVP-Fratelli d'Italia-Lega-Freiheitliche-Civica nella sede della Stella Alpina a Bolzano, nel novembre 2023. Foto: Seehauserfoto
  • Nelle scorse settimane la SVP e soprattutto il Landeshauptmann Kompatscher sono stati duramente contestati per l’avvicinamento così netto alle forze di destra. Lei cos’ha da dire a riguardo? 

    Di cosa stiamo parlando? Una Giunta a 11, con 8 esponenti SVP, è una giunta di destra? Mi sarei trovato in grande difficoltà a votare contro Messner e Pamer, contro una persona che conosco da molto tempo e stimo come Brunner, o contro il mio già vice-sindaco Walcher. Il sistema elettorale non prevede coalizioni, è un proporzionale puro. C’è un dovere istituzionale di cercare di formare una maggioranza, e il partito di maggioranza relativa ha trovato a livello programmatico questa convergenza.

    Di cosa stiamo parlando? È di destra una Giunta a 11 con 8 esponenti SVP? Mi sarei trovato in grande difficoltà a votare contro Messner, Pamer, Brunner e Walcher. 

    Una convergenza con la destra, no?

    Io non sono di destra e rappresenteremo tutti coloro che non hanno votato e non si riconoscono nella destra. Ci sono nostri elettori anche di centrosinistra che ci hanno chiesto di stare dentro e controllare, presidiare, avere voce in capitolo. Magari è più semplice tenere i paraocchi, dire che “stanno facendo l'alleanza con i fascisti”, ma il nostro programma di coalizione non è un programma di destra. Siamo una Civica che si colloca al centro, alternativa alla destra e alla sinistra e siamo all'interno di questa coalizione proprio per poterla bilanciare. Se ci saranno “derive” particolari, si è sempre pronti a fare un passo indietro, ma sono certo che non sarà questo il caso.

    A Bolzano governate con il centrosinistra.

    Appunto. Perché se a Bolzano vado da solo ed entro nella coalizione di centrosinistra, va bene, mentre se mi presento da solo in Provincia l’ingresso nella coalizione di centrodestra viene ritenuto “inaccettabile”? Ho degli elettori che sono più di centrodestra, altri più di centrosinistra. Ho avuto grandi sollecitazioni da chi mi diceva di “stare dentro”, così come da chi sosteneva che non dovevamo neanche sederci al tavolo. E comunque mi troverei in difficoltà anche all’opposizione: abbiamo un Consiglio Provinciale fatto di no-vax…

    Perché se a Bolzano candido da solo ed entro nella coalizione di centrosinistra, va bene, mentre se mi presento da solo in Provincia l’ingresso nella coalizione di centrodestra viene ritenuto “inaccettabile”? 

  • Angelo Gennaccaro (Civica) con Anna Scarafoni (Fratelli d'Italia): compagni di banco (e di maggioranza) in Consiglio provinciale. Foto: Seehauserfoto
  • In cambio della rinuncia alla Giunta, lei ha ottenuto molti incarichi: vicepresidente del Consiglio provinciale, assessore in Regione, membro della Commissione dei Sei e dei Dodici, delega nei rapporti con Bolzano e Merano. Saprà gestirli tutti insieme?

    Innanzitutto non c’è un cumulo di indennità. Ancor più nel caso della delega su Bolzano e Merano, che è “solo” una delega politica molto forte. Questo è lavoro — e lavorare non mi ha mai spaventato.

    Sulle partite dell’Autonomia quale ruolo assumerà la Civica all’interno della dialettica Bolzano-Roma, ovvero tra la SVP e il governo di Giorgia Meloni? 

    Ci poniamo in chiave costruttiva e di garanzia sul ripristino dell’Autonomia, nella maniera più trasparente, condivisa e anche partecipata possibile. Proprio la nostra partecipazione nelle paritetiche denota un ampliamento di questa partecipazione. Non è più solo una partita tra SVP e Roma, c’è un’altra forza territoriale che contribuirà.

    Il suo cuore, lo ha sempre detto, batte per Bolzano. Esiste un nesso tra l’ingresso della Civica nella maggioranza provinciale e una sua futura candidatura a sindaco — per non dire un accordo?

    Guardi, in questo momento, se qualcuno mi chiedesse di iniziare una campagna elettorale fra pochi mesi, risponderei sicuramente che non è all'ordine del giorno. Certo, in politica mi hanno insegnato “mai dire mai”: Bolzano è nel mio cuore, diventarne sindaco è sempre stato il mio sogno. Oggi però il mio impegno è iniziare a lavorare ed essere utile alla delega che il Presidente Kompatscher ha deciso di assegnarmi per la “causa” di Bolzano e Merano. L’obiettivo è mettere tutte le mie energie negli incarichi che il Consiglio Provinciale deciderà di assicurarmi e per le deleghe assegnate dal Presidente della Regione.

    C’è stima verso il lavoro del Presidente Kompatscher. Bisogna dargli atto e merito che la battaglia per portare la Civica in Giunta provinciale l'ha fatta.

    Il garante di questo accordo di governo tra Civica e SVP è, in definitiva, Arno Kompatscher?

    Come detto, c’è stima verso il lavoro del Presidente Kompatscher. Bisogna dargli atto e merito che la battaglia per portare la Civica in Giunta provinciale l'ha fatta. Detto ciò, ripeto, abbiamo fatto un passo di lato per il bene del gruppo linguistico italiano e non ci sono vincitori né vinti.

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Elisabeth Garber Do., 18.01.2024 - 07:52

Derselben Meinung - der Titel passt auch vorzüglich...
Salto.bz kommt einem aller spätestens seit dem Layoutwechsel wie eine zeitgeistige Bildzeitung (viel/schnell/gerissen) vor, die mit Rubriken & Gossip so sehr vollgestopft ist, dass einem Interesse & Lesen vor lauter ,Gleichmacherei' vergeht.
Die Qualität geht zugunsten der Qualität unter: Somit betrifft der Seelenverkauf nicht nur die Politik sondern auch den Journalismus.

Do., 18.01.2024 - 07:52 Permalink
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Hartmuth Staffler Do., 18.01.2024 - 13:15

Antwort auf von Elisabeth Garber

Dem kann ich als Journalist nur zustimmen. Bei anderen Südtiroler Internetportalen ist es allerdings noch viel schlimmer. Aber jetzt will ja das Land den Journalisten sagen, was sie schreiben sollen. Leider fehlt, angesichts der grausigen Rechtschreib- und Grammatikfehler, noch eine Autorität, die den Journalisten sagt, wie sie halbwegs richtig schreiben sollen.

Do., 18.01.2024 - 13:15 Permalink
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Salto User
Milo Tschurtsch Do., 18.01.2024 - 12:50

Nachdem sie sich gegenseitig mit Posten versorgt haben (den Italienern wurden 2 zugestanden , obwohl die Wahlbeteiligung das niemals rechtfertigt , dafür hat die SVP 8 !! von nur mehr 13 untergebracht) stellt sich der Wähler vor allem die Frage ob dieses Modell der repräsentativen Demokratie noch zeitgemäß ist. Denn es wird uns zwar verklickert dass es nur um unser Wohl geht, in Wirklichkeit geht es darum das System so auszureizen dass möglichst alle untergebracht werden und möglichst viele kassieren. Wenn dem nicht so wäre so hätte man sich von vorne herein mit einer kleineren Regierungsmannschaft begnügt. Aber das lag weder im Interesse der Italiener noch in dem der SVP.
Das Problem liegt aber nicht primär an den Akteuren, sondern am System selbst.
Deshalb sollte der Souverän (das Wählervolk) daran denken ein anderes demokratisches System zu etablieren . Das kann jenes der Schweiz sein oder ein anderes. Das gegenwärtige führt nur zu Postenschacher und Abgreifen von hart erarbeitetem Steuergeld.

Do., 18.01.2024 - 12:50 Permalink
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Klemens Riegler Do., 18.01.2024 - 22:15

“Non sono di destra” ... diese Aussage kann Gennaccaro natürlich nur machen weil sich Gewichtungen gerade verschieben. Ohne Fratelli wäre di Civica nach wie vor ziemlich rechts.
Aber zumal sich die "Mitte" jetzt in Richtung Steuerbord (Stb) verlagert hat, steckt der Mast eben etwas weiter weg von Backbord (Bb). Mal sehen ob das Boot auch so auf Kurs bleibt, oder ob es beim nächsten Sturm kentert.

Do., 18.01.2024 - 22:15 Permalink