Lo sfratto del Cafè “St. Anton” non s’ha da fare. Lo sostiene una sentenza del Tribunale regionale di giustizia amministrativa, che accoglie il ricorso di Maria Luigia Gasser, da oltre quarant’anni gestrice del chiosco-bar sul Lungotalvera di Bolzano su cui incombe un’ordinanza “di rilascio dell’immobile” di proprietà comunale firmata dal sindaco Renzo Caramaschi il 6 giugno 2024. La famiglia Gasser gestiva l’immobile sulla base di una concessione-contratto rilasciata dalla Provincia nel 1984 e rinnovata di anno in anno sino al 2021, quando fu rinnovata per ulteriori 12 anni “salvo la vendita anticipata dell’area al Comune di Bolzano”, effettivamente avvenuta nel 2023. Un elemento che, secondo la ricorrente al TAR di Bolzano, non equivaleva però a una decadenza del contratto di locazione né la “effettiva ed attuale destinazione del bene a pubblico servizio” sostenuta dal Comune.

Il TAR ha dato ragione ai Gasser su quest’ultimo punto, ritenendo l’ordinanza di sfratto impugnata “emessa in assenza dei requisiti normativamente fissati per l’esercizio del potere formalmente attribuito all’Amministrazione, con conseguente illegittimità del provvedimento assunto in violazione di legge”. Per ora niente sfratto, quindi, la famiglia Gasser resta lì dov’era. L’edificio era stato acquisito dal Comune per rinnovare completamente la toilette del bar e renderla un bagno pubblico a servizio della cittadinanza – vista l’assenza sulle passeggiate – nonché allacciare la struttura alla fognatura. A contratto scaduto, nel giro di un paio d'anni, si dovrà procedere alla gara per il rinnovo.

Nel frattempo, l’assessore al patrimonio Stefano Fattor fa sapere che dopo le numerose manifestazioni d’interesse sarebbero rimaste in due le società interessate a gestire il bar Theiner a ponte Talvera e si proseguirà con una trattativa privata con l’obiettivo della riapertura entro quest’anno.