Chronik | Bz, quo vadis?

Tran tran

Bolzano: nessuna nuova, buona nuova?
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Passato il Ferragosto, a Bolzano l’estate se ne va e un pò alla volta si torna al tram tran della città. Quello di Bolzano è un tran tran apprezzato dalla grande maggioranza dei cittadini: in fondo si può godere di un livello di vita mediamente alto (primi in Italia per reddito medio), buoni servizi socio-sanitari, bellissimo ambiente naturale. C’è molta più diffidenza verso i cambiamenti, che non verso la conferma o la replica dello status quo. I cambiamenti, semmai necessari, non devono creare fastidi e devono elevare la qualità della vita senza modificare troppo relazioni ed abitudini sociali. Nel dubbio, tenerci quello che abbiamo. Un tran tran di qualità, si potrebbe dire. La politica cittadina è lo specchio di questa mentalità e ben raramente ha preso decisioni a favore di trasformazioni profonde o di forme di sviluppo nuovo. Però c’è un però: Di questa politica della tranquillità possono godere in molti, ma non tutti. Sono sempre più numerosi i gruppi sociali che rimangono esclusi e che vedono il loro futuro solo in una Bolzano con uno spirito diverso, amministrata in modo più dinamico, aperto, incentivante e liberale rispetto ai loro bisogni ed aspettative. Il solito tran tran non crea futuro per loro e nemmeno per la città nel suo complesso.
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