Privacy, nuove regole dall’Europa

È stato finalmente raggiunto, dopo quattro anni di discussione, l’accordo sul testo definitivo che sostituirà la precedente direttiva sulla protezione dei dati risalente al 1995. Commissione, Consiglio e Parlamento europeo hanno deciso tutta una serie di riforme che interesserà numerosi ambiti d’azione, dai big data, ai social network, ai diritti dei cittadini europei come utenti di Internet. Per i big data, ad esempio, il testo prevede un modello di framework unico che punti a una maggiore portabilità dei dati, accesso delle startup e trasparenza e che guadagni quindi la fiducia del consumatore. Per quanto riguarda invece i social network uno degli intenti è fare in modo che le aziende producano informative più chiare rispondendo velocemente alle richieste di cancellazione dei dati personali attraverso modalità di accesso più semplici. Nel pacchetto è rientrato anche il discusso emendamento che alza dai 13 ai 16 anni la soglia per l’iscrizione ai social network previo consenso dei genitori, senza obbligo però per gli stati membri di adottarlo.
Nel 2016 la delibera definitiva dovrebbe essere approvata, dopodiché, nel 2018, il regolamento sulla protezione dei dati entrerebbe in vigore e verrebbe quindi applicato dai 28 stati membri. Un provvedimento strategico dopo le varie vicissitudini accadute negli ultimi anni in Europa, in materia di protezione dei dati, dagli scandali del “Datagate” (le rivelazioni dell'ex tecnico della NSA e della CIA Edward Snowden, riguardo il programma di controllo di massa degli Stati Uniti e della Gran Bretagna) alla sospensione del “Safe Harbor”.
Con il provvedimento viene confermato anche il “diritto all'oblio” (occultamento dei dati) nonché il diritto alla portabilità dei dati che varrà anche per imprese con sede legale al di fuori dell'Unione, che si rivolgono però con le loro offerte a cittadini dell'UE. Questo riguarderà, ad esempio, imprese americane come Facebook e Google, fanno sapere dal Centro Tutela Consumatori Utenti altoatesino.
“Il regolamento dispone quali dati personali possano essere raccolti da imprese ed autorità, e come questi possano essere fra loro combinati e trattati, il cosiddetto 'scopo specifico'. Altresì è stato fissato il principio del consenso specifico del cittadino per ogni utilizzo dei dati. Si tratta di una vera pietra miliare. Resta da sperare che le norme vengano poi effettivamente applicate”, ha commentato Walther Andreaus, direttore del CTCU.
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