“Introduciamo il bonus riparazioni”
-
Riparare invece di buttare, è questa l’idea dietro al bonus riparazioni. A proporlo, tramite una mozione nella prossima seduta del Consiglio provinciale di novembre, sono i consiglieri dei Verdi Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler. L’iniziativa, non a caso prevista a ridosso del Natale, punta ad introdurre un bonus provinciale che rimborsi fino al 50% dei costi di riparazione per elettrodomestici, dispositivi elettronici, vestiti o scarpe. Proprio oggi è partito il bonus elettrodomestici, con cui lo stato finanzia l’acquisto di nuovi elettrodomestici spendendo 48 milioni di euro. “Noi crediamo che incentivare le persone a riparare sia invece meglio sia dal punto di vista ambientale che per tutelare tante piccole aziende e realtà locali che stanno scomparendo”, spiega la consigliera Rohrer, prima firmataria della mozione. “Una volta la cultura della riparazione si tramandava di generazione in generazione ed ogni paese aveva un negozio di sartoria o di calzoleria, queste professionalità stanno sparendo, così possiamo valorizzarle!”, aggiunge.
L’iniziativa si ispira ad esperienze di successo già attive in Austria, che nel 2025 ha speso circa 30 milioni per iniziative simili, e Germania. L’obiettivo, spiegano i Verdi, è favorire il risparmio energetico e rafforzare l’artigianato locale “contro la società dell’usa e getta”, aggiunge Oberkofler. La proposta include anche il sostegno ai Repair-Cafè e ad altre iniziative di riparazione di comunità. “Si potrebbero iniziare con un piccolo contributo anche da 250 mila euro, pensiamo ad un modello semplice che con una semplice fattura ed una foto dell’oggetto riparato permetta ai cittadini di risparmiare su questa iniziativa e ridurre gli acquisti”, spiega Foppa.
-
Una mozione contro l’inquinamento luminoso
Una seconda proposta avanzata dai Verdi riguarda la riduzione dell’inquinamento luminoso. “L’eccessiva luce artificiale causa effetti negativi su ecosistemi, fauna e salute umana”, spiega Madeleine Rohrer. Nel 2022 sono state introdotte linee guida per ridurre la luce notturna in Alto Adige, dove ogni Comune deve avere un proprio piano luce ed i monumenti artistici e storici non possono essere illuminati tra le ore 23.00 e le 6.00. Secondo i Verdi manca però ancora un’attenzione specifica agli aspetti ecologici e di tutela della biodiversità, considerando anche che in Europa l’inquinamento luminoso aumenta del 6% ogni anno.
“Vogliamo migliorare in questo senso le attuali regole, introducendo nella pianificazione territoriale anche l’attenzione all’inquinamento luminoso. Un esempio concreto? Non illuminare i campanili dove vivono i pipistrelli. La natura ha bisogno di zone non illuminate e di corridoi bui collegati fra loro, in modo che gli animali possano muoversi tra diversi habitat. In questo modo saranno protetti habitat sensibili e saranno salvaguardati la fauna notturna e il cielo stellato”, aggiunge Rohrer. “Migliorare queste regole e proteggere il cielo stellato significa proteggere la vita della nostra preziosa fauna locale, proteggere gli ecosistemi e, non da ultimo, anche la nostra salute”, conclude Rohrer.
-
Weitere Artikel zum Thema
Umwelt | RifiutiCosa succede ai vestiti che buttiamo?
Umwelt | Sostenibilità“Il vero problema è la sovrapproduzione”
Stimme zu, um die Kommentare zu lesen - oder auch selbst zu kommentieren. Du kannst Deine Zustimmung jederzeit wieder zurücknehmen.